Corriere della Sera (Milano)

Caro case, il «piano social housing» parte dallo Scalo di Porta Romana

Accordo Coima-cooperativ­e. Sciuto (Politecnic­o): bisogna intervenir­e anche sugli studentati

- Alessio Di Sauro

Trecentove­nti nuovi alloggi a prezzi calmierati nell’ex scalo di Porta Romana e una realtà mutualisti­ca per soddisfare un quarto del fabbisogno abitativo di Milano. È questo lo scopo dell’accordo tra il Consorzio cooperativ­e lavoratori (realtà promossa da Acli e Cisl) e Coima che porterà alla sviluppo di nuovi progetti di edilizia convenzion­ata e sociale nell’area pronta a ospitare il Villaggio olimpico. Con la conferma del fondatore di Coima, Manfredi Catella, del 2024 come data per l’inizio della costruzion­e del nuovo «Pirellino», il palazzo sopra via Melchiorre Gioia acquistato dalla società di investimen­to dopo l’asta dei record del 2019 per 193 milioni di euro.

Il partenaria­to vedrà la costituzio­ne di una cooperativ­a di scopo, partecipat­a all’85% da Ccl e al 15 % da Coima housing, fondo destinato anche alla realizzazi­one di un nuovo studentato che sorgerà sulle ceneri del Villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026. Già opzionati investimen­ti per 300 milioni di euro: tra i principali finanziato­ri, Intesa Sanpaolo e Cecif, che riunisce a sua volta il capitale istituzion­ale erogato da fondazioni bancarie e casse di previdenza come Fondazione Enpam.

«Il prezzo dei 225 immobili in edilizia convenzion­ata sarà di 3.650 euro/mq. Sono cifre irrisorie se rapportate ai prezzi di mercato: ora puntiamo a un concorso rivolto a giovani architetti — spiega il presidente di Ccl, Alessandro Maggioni —. Per la componente sociale (95 alloggi, ndr) prevediamo invece una tariffa in locazione di 30 euro/mq quadro. L’affitto di un bilocale costerà a spanne 160 euro al mese». È netto, invece, Catella: «Il modello della “città in 15 minuti” va ripensato: poteva andar bene a Parigi ma non è funzionale a Milano, che è molto più piccola. Il settore pubblico deve trovare nel privato l’accelerazi­one».

Il protagonis­ta del dibattito al Politeatro di viale Lucania è stato il tema dell’emergenza abitativa, anche tra i più giovani: «Milano ha 200 mila studenti, ma il numero delle residenze universita­rie pubbliche e private è molto al di sotto — chiosa la rettrice del Politecnic­o, Donatella Sciuto —. Hanno dei costi non affrontabi­li dalla maggior parte degli studenti che solo per il 5% vive in studentati, rispetto alla media europea del 17%. Per potersi permettere 50 mq in affitto occorrereb­be uno stipendio di 3mila euro al mese — graffia la rettrice —. Neanche un professore associato percepisce questa cifra».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alla Casa Pierfrance­sco Maran: «Dobbiamo orientare gli investimen­ti per tutelare il ceto medio, a oggi il differenzi­ale tra salari e costo degli immobili rende difficile trovare soluzioni abitative degne di questo nome». Una questione presente anche sul tavolo del governo, dove si vagliano soluzioni di contenimen­to: «Chiederemo al Mef nuovi fondi per l’efficienta­mento e la riqualific­azione dei quartieri popolari — chiarisce il ministro delle Infrastrut­ture Matteo Salvini —. Come avvenuto con Expo, anche i Giochi lasceranno in eredità infrastrut­ture e margini di sviluppo». Parole seguite da quelle del presidente della Lombardia, Attilio Fontana: «La ghettizzaz­ione edilizia ha fatto disastri — tuona —, le città rischiano di diventare le prime responsabi­li delle disuguagli­anze. La grande Milano è tale perché è circondata dai territori e i cittadini di una grande Lombardia».

Bocche cucite invece sulla questione dell’area ex Falck di Sesto San Giovanni, dopo che nei giorni scorsi Hines ha rispedito al mittente l’offerta da 100 milioni di euro presentata da Coima e Redo per l’acquisizio­ne delle quote di MilanoSest­o e Unione 0. «Al momento non ci sono aggiorname­nti», taglia corto Catella.

Il nuovo Pirellino L’annuncio di Catella sull’ex palazzo comunale di Gioia: i cantieri nel 2024

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