L’appello di Armani alla città «Un giorno in più per le sfilate»
La lettera inviata dallo stilista: fare moda a Milano è diventato difficilissimo
Un giorno in più. Per diluire il frenetico calendario delle sfilate (anche dodici show fissati dall’alba al tramonto), per prendersi la rivincita su Parigi, per consolidare il primato di capitale del prêt-àporter. Da tempo Milano vuole aggiungere altre 24 ore alla settimana delle sfilate, se ne discute da un pezzo. Ma questa volta a scendere in campo è il re: Giorgio Armani.
Il grande stilista, la notizia è di ieri, ha indirizzato lo scorso gennaio una lettera alla Camera nazionale della moda italiana per chiedere al presidente Carlo Capasa di aggiungere un giorno al calendario delle sfilate milanesi. Non solo una richiesta, circostanziata, motivata, ma anche un impegno: il marchio Armani, ha fatto sapere lo stilista, continuerà a sfilare nella giornata (quasi una chiusura) di domenica con la sua linea omonima. Come fa da anni, come è successo ieri.
«Il signor Armani ha già mandato una lettera per avere in giorno in più», ha confermato ieri lo staff della griffe dopo la sfilata della collezione per il prossimo inverno. «È diventato difficilissimo fare moda a Milano», ha commentato lo stilista a fine show, lui che ha sempre dato la sua disponibilità a blindare l’ultimo giorno di calendario per evitare la fuga dei buyer verso Parigi (le sfilate di Milano finiscono ufficialmente oggi, ma oggi cominciano quelle nella capitale francese, ed è già un florilegio di appuntamenti, e per 9 giorni, contro i 6-7 ambrosiani).
Stimoli, riflessioni. Il presidente della Camera della moda Carlo Capasa li raccoglie e dice: «Sono grato al signor Armani che mi ha inviato una bellissima lettera con cui dimostra quanto abbia a cuore il sistema». E del resto anche la Camera della moda si muove nella stessa direzione di Armani: Capasa ha assicurato di voler portare avanti l’obiettivo «prolungamento» confrontandosi con le altre fashion week internazionali. «Dovremmo riuscire ad avere, credo, un giorno in più in calendario dalla prossima stagione», è la speranza. «Stiamo ragionando con i nostri partner per settembre ma siamo avanti e mi auguro che chiuderemo la trattativa nei prossimi due mesi».
Che poi il problema più grosso è appunto il calendario di settembre, ha spiegato Capasa (le sfilate delle collezioni estive sono le più amate). Quello di febbraio, per motivi legati alle presentazioni delle collezioni, «è un po’ più agevole. Ho chiesto un giorno aggiuntivo il martedì, e spero avremo l’approvazione nei prossimi mesi».
Carlo Capasa Parole che dimostrano quanto abbia a cuore il sistema. Per la prossima stagione dovremmo riuscire ad allungare il calendario. Mi auguro di chiudere la trattativa nel giro di due mesi