Giorgio Marchesi: Il mio Mattia Pascal più asciutto e young
Pronto nuovamente a sdoppiarsi fra Mattia e Adriano, stasera e domani al Teatro Oscar deSidera (via Lattanzio 58/a, ore 20.30, € 30/22) Giorgio Marchesi riprende «Il fu Mattia Pascal» di Pirandello di cui ha curato anche adattamento e regia con Simonetta Solder. «Siamo contenti di tornare per due date quasi sold out — spiega Marchesi (tanto cinema, con Ozpetek, Sollima e Giordana, e tv, da «La sposa» a «I Medici» e «Un passo dal cielo») —. Lo spettacolo è del 2022. Mi interessava il tema della rinascita, il dover reinventarsi una vita, che dopo la pandemia molti hanno dovuto o voluto affrontare. Ancora oggi mi piacerebbe che chi pensa che davanti non resti che buio, capisca invece che c’è sempre un’altra possibilità, perché possiamo vivere vite diverse e sta a noi scegliere». La vicenda di Mattia che, per errore creduto morto, si costruisce un’altra esistenza, si fa monologo di 70 minuti in cui Marchesi, accompagnato al contrabbasso da Raffaele Toninelli, interpreta tutti i personaggi sfrondando la storia da elementi storici per metterne in evidenza il valore intramontabile. «C’è tanta ironia nel testo: è il dramma assurdo di un uomo, ma nell’osservarlo Pirandello trova anche un sorriso — prosegue —. La frase “Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento” è stata emblematica nel pensare lo spettacolo, perché più è lontano l’accaduto, più il racconto può anche essere divertente. Ma non ho cambiato una parola di Pirandello: l’ho asciugato per renderlo fruibile anche a un pubblico giovane. Nel tempo lo spettacolo è mutato, più maturo, con ritmi, musiche e luci diversi, ma l’essenza è quella: un classico della letteratura alla portata di tutti e con momenti di riflessione che valgono sempre».