Corriere della Sera (Milano)

I prezzi di cibi e bevande su del 5,6% nel dicembre scorso

- G. San.

Se l’indice generale dice che nell’ultimo trimestre del 2023 il costo della vita a Milano è aumentato soltanto dell’1 per cento, andare a guardare una voce specifica, e in particolar­e quella critica del cibo e delle bevande analcolich­e, rivela quanto l’inflazione stia continuand­o a martoriare il potere d’acquisto delle famiglie milanesi: fare la spesa a dicembre 2023 è costato in media il 5,6 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2022. Il fenomeno si può analizzare anche in un contesto temporale più ampio: se si pone come base 100 il costo medio dei prodotti nel 2015, i prezzi dei generi alimentare erano arrivati a circa 105 alla fine del 2021. L’anno dopo è stato quello più nero, con i prezzi che sono schizzati da 105, a 118. Nel 2023 i consumator­i speravano che gli aumenti si fermassero, invece a fine anno lo stesso identico carrello della spesa è arrivato a un indice di 124: significa che in un solo anno i prezzi di generi alimentari, già lievitati l’anno prima, sono aumentati più di quanto avessero fatto in sei anni, tra 2016 e 2022. Nel corso del 2023 sono aumentati anche bevande alcoliche e tabacchi (più 1,8 per cento), abbigliame­nto e calzature (più 1,2), mobili, arredament­o e servizi per la casa (più 4,4), servizi sanitari e spese per la salute (più 2,7), trasporti (più 3,1), istruzione (più 2,3). La seconda voce che ha avuto gli aumenti maggiori dopo quella dei generi alimentari riguarda bar, ristoranti e alberghi: l’aumento rispetto al 2022 è stato del 4,5 per cento. In valore assoluto, un pranzo o una cena al ristorante per cui nel 2015 si spendevano 100 euro, e per la quale a fine del 2022 si spendevano poco più di 120 euro, a dicembre del 2023 è arrivata a costare 126 euro. Più leggeri gli aumenti per cultura e spettacoli.

L’unica categoria di prezzi in riduzione è quella che comprende abitazione, acqua, elettricit­à e combustibi­li: il calo rispetto alla fine del 2022 è stato quasi del 17 per cento. C’è però da considerar­e che le spese per la casa, l’energia, il riscaldame­nto e la benzina erano quasi raddoppiat­e dopo la pandemia: da 100 del 2015, l’indicatore medio dei costi in questa categoria era arrivato a 180 alla fine del primo anno dopo il Covid. Tra 2022 e 2023 è tornato a 151. Vuol dire un po’ di respiro per le famiglie, anche se quelle spese sono comunque ancora del 50 per cento superiori al livello del 2015.

Il «rimbalzo»

Prima riduzione per gas, elettricit­à e benzina, ma pesano ancora gli aumenti dopo la pandemia

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