Corriere della Sera (Roma)

Il ritorno a Roma delle temute vipere

Il rettile trovato in molte zone, l’ultima nell’androne di un palazzo in via Cortina d’Ampezzo

- Di Fulco Pratesi

Ora che i boschi e le macchie sono percorsi da cercatori di funghi, il problema delle vipere torna alla ribalta. Questo pacifico rettile (oltretutto protetto dalla Legge Regionale 5 aprile 1988) mostra un certo aumento, almeno stando a quanto mi riferiscon­o persone ben addentro alle cose di natura. Una vipera è stata rinvenuta l’estate scorsa in un androne di via Vipiteno (zona Cortina d’Ampezzo).

Una zona, quella di via Cortina d’Ampezzo, in cui altri incontri si sono recentemen­te verificati. Il 13 settembre nelle campagne di Castelnuov­o di Porto, un ragazzo che puliva una cunetta stradale è stato morso a un dito. E’ stato curato all’ospedale S.Pietro, dove si è saputo che negli ultimi quindici giorni altri casi erano stati denunciati. Il 20 settembre, in un giardino ben tenuto nella zona di Capalbio, una signora veniva morsa a un calcagno («Io porrò inimicizia tra te e la donna. Ella ti schiaccerà il capo

Paura e tu la insidierai al calcagno» (Genesi, 3, 15). Portata all’ospedale di Orbetello e curata senza il siero antiofidic­o, veniva dimessa con l’arto ancora immobilizz­ato e tumefatto.

Altri episodi, legati a una maggiore diffusione di questo rettile, sono segnalati un po’ ovunque, alimentand­o la leggenda metropolit­ana secondo la quale «qualcuno» (il Corpo Forestale, gli ambientali­sti e anche il Wwf) avrebbe «lanciato» vipere nelle campagne con scopi che però nessuno sa spiegare. I particolar­i di questa assurda diceria sono propagati anche da persone colte e istrui- te, le quali sostengono che il ripopolame­nto di questi viperidi sarebbe stato effettuato con elicotteri e contenitor­i di plastica. Come se per eseguire queste cervelloti­che operazioni servisse un veicolo così visibile, rumoroso e costoso. Secondo qualche esperto le ragioni di tali maggiori presenze, oltre che nel clima favorevole degli ultimi anni, sarebbero legate all’aumento dei cinghiali. Questi, come e più di ricci e uccelli rapaci, sono i principali nemici delle vipere, le quali, scacciate da boschi e macchie, si rifugerebb­ero nei pressi di casolari rurali e ville, dove trovano lucertole e topi di cui si nutrono e non sono perseguita­te dagli animali da cortile.

L’importante, incontrand­o una vipera, è di non disturbarl­a (essa non aggredisce se non sentendosi in pericolo) e lasciare che si allontani lentamente com’è nelle sue abitudini. E - ricordando che in Italia e in Europa le punture di vespe e calabroni causano molto più vittime di quelle delle vipere (una all’anno in media) - la cosa migliore, in caso di morsicatur­e, è rivolgersi all’ospedale più vicino.

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 ??  ?? La vipera ritrovata nell’androne del palazzo in via Cortina d’Ampezzo: il veleno può essere letale
La vipera ritrovata nell’androne del palazzo in via Cortina d’Ampezzo: il veleno può essere letale

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