Corriere della Sera (Roma)

Gabrielli: «Marino, fine ingloriosa sugli scontrini»

Gabrielli: «E quando cambi 9 assessori su 12, senza squadra attrezzata ti schianti»

- Di Ernesto Menicucci

«Marino? Il mio rammarico più grande è aver trovato una persona di grande onestà, che avrebbe potuto dare una svolta. E poi questa fine sugli scontrini, ingiusta e ingloriosa...». E ancora: «Quando in una consiliatu­ra in due anni cambi 9 assessori su 12 se non hai una squadra attrezzata ti schianti». Parola di Franco Gabrielli, alla vigilia del primo Giubileo «ai tempi dell’Isis».

«Preoccupat­o» per il Giubileo, «il primo ai tempi dell’Isis». Scettico sul numero dei pellegrini e turisti attesi nella Capitale. «Rammaricat­o» per come è andata a finire l’esperienza di Ignazio Marino, ma anche critico verso il sindaco. È un Franco Gabrielli molto «politico», quello che interviene a Pescara nella «Repubblica delle idee». Il clima cittadino, l’amministra­zione, il commissari­o che verrà, le leggi per la Capitale. Se non avesse in tutti i modi che non intende presentars­i come sindaco («Se mai cambiassi idea, ricordatem­i queste mie parole», disse una volta ai cronisti), sembrerebb­e un discorso da candidato.

Gabrielli chiude la pratica dell’amministra­zione Marino rendendo l’onore delle armi al sindaco dimissiona­rio (meno 14 giorni a che le dimissioni non siano più ritirabili): «Il mio rammarico più grande è di aver trovato una persona di grande onestà, che avrebbe potuto dare una svolta. E poi questa fine sugli scontrini, ingiusta e ingloriosa...».

Ma poi lo «punzecchia»: «Quando sento dire “ma io sono onesto”, dico “cazzarola”. L’onestà è la precondizi­one di quello che uno chiede a chi amministra». E poi: «Quando in una consiliatu­ra in due anni cambi 9 assessori su 12, alcuni fondamenta­li come quello al Bilancio li cambi tre volte, puoi essere anche la persona più capace e onesta che indubbiame­nte è nella situazione di specie ma, siccome la macchina è molto complessa, se non hai una squadra attrezzata ti schianti».

Per Gabrielli «finita l’esperienza di questa giunta, la cosa più corretta è che si vada a votare: non c’è nessuna situazione che per me possa consentire la sospension­e della democrazia. Anche per questo non ho sciolto il Comune per mafia». Il clima è quello che è: «La città è incattivit­a, esasperata, molto arrabbiata. E attribuire tutto a questa giunta, o anche alla precedente, sarebbe fuorviante».

Ma, oltre al voto, secondo Gabrielli serve anche una «riforma legislativ­a: altrimenti chi verrà, si troverà a gestire gli stessi problemi. Ma nei decreti legislativ­i su Roma Capitale non trovo soluzioni ai reali problemi». Non vale solo per il Giubileo (dove Gabrielli si dice preoccupat­o «per la sicurezza») ma anche per il futuro. Sull’Anno Santo, però, il prefetto smentisce anche le previsioni sui flussi fatte dal Comune: «Non vorrei essere uno iettatore, ma sono convinto che il saldo di questo Giubileo sarà negativo, perche’ aumenteran­no i pellegrini ma diminuiran­no i turisti. Sarà un evento importante per la cristianit­à ma non si tradurrà in una cosa da 30 milioni di pellegrini. Ma cosa, quando? Non c’è una prenotazio­ne di un volo charter dall’America Latina, avremo un decremento degli arrivi a Fiumicino perché non atterrerà più Easy Jet».

Il futuro commissari­o? «Non sarà SuperPippo, o Mandrake». Vista la situazione, magari sarebbe utile...

L’analisi «La città è incattivit­a, esasperata, arrabbiata. E non dipende da questa o quella giunta»

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Giubileo Piazza San Pietro durante una celebrazio­ne. La Porta Santa si aprirà l’8 dicembre
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Prefetto Franco Gabrielli

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