Gabrielli: «Marino, fine ingloriosa sugli scontrini»
Gabrielli: «E quando cambi 9 assessori su 12, senza squadra attrezzata ti schianti»
«Marino? Il mio rammarico più grande è aver trovato una persona di grande onestà, che avrebbe potuto dare una svolta. E poi questa fine sugli scontrini, ingiusta e ingloriosa...». E ancora: «Quando in una consiliatura in due anni cambi 9 assessori su 12 se non hai una squadra attrezzata ti schianti». Parola di Franco Gabrielli, alla vigilia del primo Giubileo «ai tempi dell’Isis».
«Preoccupato» per il Giubileo, «il primo ai tempi dell’Isis». Scettico sul numero dei pellegrini e turisti attesi nella Capitale. «Rammaricato» per come è andata a finire l’esperienza di Ignazio Marino, ma anche critico verso il sindaco. È un Franco Gabrielli molto «politico», quello che interviene a Pescara nella «Repubblica delle idee». Il clima cittadino, l’amministrazione, il commissario che verrà, le leggi per la Capitale. Se non avesse in tutti i modi che non intende presentarsi come sindaco («Se mai cambiassi idea, ricordatemi queste mie parole», disse una volta ai cronisti), sembrerebbe un discorso da candidato.
Gabrielli chiude la pratica dell’amministrazione Marino rendendo l’onore delle armi al sindaco dimissionario (meno 14 giorni a che le dimissioni non siano più ritirabili): «Il mio rammarico più grande è di aver trovato una persona di grande onestà, che avrebbe potuto dare una svolta. E poi questa fine sugli scontrini, ingiusta e ingloriosa...».
Ma poi lo «punzecchia»: «Quando sento dire “ma io sono onesto”, dico “cazzarola”. L’onestà è la precondizione di quello che uno chiede a chi amministra». E poi: «Quando in una consiliatura in due anni cambi 9 assessori su 12, alcuni fondamentali come quello al Bilancio li cambi tre volte, puoi essere anche la persona più capace e onesta che indubbiamente è nella situazione di specie ma, siccome la macchina è molto complessa, se non hai una squadra attrezzata ti schianti».
Per Gabrielli «finita l’esperienza di questa giunta, la cosa più corretta è che si vada a votare: non c’è nessuna situazione che per me possa consentire la sospensione della democrazia. Anche per questo non ho sciolto il Comune per mafia». Il clima è quello che è: «La città è incattivita, esasperata, molto arrabbiata. E attribuire tutto a questa giunta, o anche alla precedente, sarebbe fuorviante».
Ma, oltre al voto, secondo Gabrielli serve anche una «riforma legislativa: altrimenti chi verrà, si troverà a gestire gli stessi problemi. Ma nei decreti legislativi su Roma Capitale non trovo soluzioni ai reali problemi». Non vale solo per il Giubileo (dove Gabrielli si dice preoccupato «per la sicurezza») ma anche per il futuro. Sull’Anno Santo, però, il prefetto smentisce anche le previsioni sui flussi fatte dal Comune: «Non vorrei essere uno iettatore, ma sono convinto che il saldo di questo Giubileo sarà negativo, perche’ aumenteranno i pellegrini ma diminuiranno i turisti. Sarà un evento importante per la cristianità ma non si tradurrà in una cosa da 30 milioni di pellegrini. Ma cosa, quando? Non c’è una prenotazione di un volo charter dall’America Latina, avremo un decremento degli arrivi a Fiumicino perché non atterrerà più Easy Jet».
Il futuro commissario? «Non sarà SuperPippo, o Mandrake». Vista la situazione, magari sarebbe utile...
L’analisi «La città è incattivita, esasperata, arrabbiata. E non dipende da questa o quella giunta»