Le «Anime di vetro» di De Giovanni
Oggi alle ore 18 , nello spazio «Ibs Libraccio» in via Nazionale 252-255, la presentazione del libro «Anime di vetro» di Maurizio de Giovanni, edito da Einaudi. Con l’autore, intervengono Loretta Cavaricci, giornalista, e Annamaria Torroncelli, bibliotecario e consulente storico. Infoline: tel. 06.4885405 dell’animale, composta di frattaglie, coda, cervello. Gli gnocchi di semolino li preparava per le cene importanti. Per sé preferiva gli spaghetti al pomodoro. O alla «putanesca», come annotò a mano nel quaderno storpiandone da straniera il nome, con olive, capperi, alici, peperoncino. Scompare la leggenda di una Hepburn anoressica: «Mamma aveva una grave dipendenza. Non poteva fare a meno della pasta. Non si limitava ad assaggiare eleganti porzioni minimaliste, si serviva anche due piatti colmi di pasta, e spesso chiudeva il pasto così, come si fa in molte famiglie italiane dove gli spaghetti sono il primo piatto per modo di dire». Forse la pasta compensava gli anni terribili dell’infanzia, in Olanda durante la guerra, quando ridotta pelle e ossa sopravvisse mangiando erba e tulipani bolliti.
Non a caso, poco prima di morire trovò ancora la forza di cucinare un piatto di spaghetti per il compositore Michael Tilson Thomas, che l’aveva convinta a leggere degli estratti del «Diario di Anna Frank» per un’opera sinfonica dedicata alla bambina che, come raccontava Audrey, «aveva scritto un resoconto completo di ciò che io stessa avevo vissuto e sentito ad Amsterdam».