Corriere della Sera (Roma)

Noi disabili abbandonat­i dai vigili urbani

Una lettrice racconta un episodio avvenuto a Prati. E in ogni zona non mancano le barriere

- Paolo Conti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Gentile Paolo Conti, due giorni fa ci si ferma la macchina in pieno incrocio nel quartiere Prati. Per fortuna di lì a poco ci viene incontro un’auto della Municipale, la quale ci si accosta e mio marito, mostrando la propria auto attrezzata per disabili, chiede un aiuto per toglierci da una posizione pericolosa per noi e gli altri. Il vigile alla guida borbotta qualcosa di incomprens­ibile e si allontana. Pensiamo che stia facendo il giro per tornare, ma così non è. Sempre in quella posizione rischiosa, chiamo il centralino dei vigili. Alla signora che risponde spiego la situazione dicendole che un suo collega ci aveva abbandonat­o in quelle condizioni e che avrei denunciato l’episodio alla stampa. A quel punto la signora si è innervosit­a e, dicendomi che non aveva alcuna intenzione di mettersi nei miei panni, ha riaggancia­to. Questo è il corpo di polizia di Roma? Se neanche un disabile merita un minimo di attenzione... La telefonata cui mi riferisco è avvenuta giovedì alle ore 9,17 con i vigili di Roma Prati. La situazione si è risolta solo dopo un’ora, all’arrivo del soccorso Aci. Grazie, Elisa Pardi».

Proprio oggi, cara lettrice, a pagina 5 Manuela Pelati racconta quanto questa nostra città non sia a misura di una persona svantaggia­ta. Ma la sua lettera testimonia un altro deficit, quel menefreghi­smo che sta cancelland­o l’immagine della Roma altruista e attenta che abbiamo amato e che ancora, nonostante tutto, ci ostiniamo ad amare.

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