Natale e Capodanno senza autobus e metro I sindacati: in servizio solo volontariamente
Solo straordinari su base volontaria, senza «precettazione», e comunque ben pagati. In alternativa, se cioè il piano aziendale dovesse prevedere l’obbligatorietà dei turni festivi, nessun accordo. Con conseguenze facilmente prevedibili, dallo sciopero all’astensione di massa dal lavoro.
L’ultima di Atac sulla programmazione delle corse tra Natale e Capodanno, che in pratica prevede un servizio a tempo pieno (fino alle 23.30 o 24) senza più «buchi» pomeridiani o serali, non è piaciuta ai sindacati che infatti sono già stati convocati per martedì. La discussione con l’azienda ruoterà principalmente attorno a due questioni.
Primo punto, l’obbligatorietà o meno dei turni: «Lavora chi vuole», sintetizzano gli autisti, senza imposizioni, perché si tratta pur sempre di straordinari al di fuori del contratto col Comune.
Così si arriva al secondo aspetto, quello economico: i sindacati sostengono che per chi sceglie di esserci, e quindi di potenziare l’offerta pubblica, l’incentivo deve essere congruo. È su questa linea la FitCisl, che rappresenta la maggioranza dei lavoratori Atac: «Prima capiamo l’offerta del- l’azienda, cioè numero di treni e lavoratori - precisa il referente Gianluca Donati - e poi si tratta sull’incentivo».
Punto di partenza di ogni confronto, in ogni caso, resta la volontarietà. Vale per la Cisl e anche per la Cgil: «Senza imposizioni siamo disponibili a potenziare il servizio, ma deve servire - spiega nella premessa Daniele Fuligni, segretario regionale Filt Cgil -: capiamo il 31, ma il giorno di Natale, soprattutto a pranzo, che senso ha?». «Nessuna contrattazione» insiste invece l’Usb, che non esclude di aggiungere anche il caso-festività alle ragioni dello sciopero del 14 dicembre: «Turni prolungati - riassume Fabiola Bravi - implicherebbero solo una spesa enorme per gli straordinari». Contrarietà netta che, alla fine, richiama quella già ufficializzata dal sindacato più «grillino» di Atac, CambiaMenti di Micaela Quintavalle, che questa volta, a sorpresa, ha chiuso ogni spiraglio: «Chiederei ai politici se rinuncerebbero al Natale in famiglia per due spiccioli».
Intanto, aspettando martedì, si accende il confronto dipendenti-utenti. Claudio, su Facebook, interpella direttamente l’assessora ai Trasporti: «Linda, perché vuoi farci lavorare 25 e 31? Abbiamo una famiglia anche noi!».
Sotto, più critiche che applausi. Tra gli altri, Biagio fa notare che «in tutte le grandi capitali del mondo i mezzi circolano lo stesso». Tagliente, invece, Massimo: «L’abbiamo votata, colleghi, adesso ci lamentiamo? Campagna elettorale piena di promesse ed ecco i risultati».