Corriere della Sera (Roma)

Bimba disabile, ore tagliate alla maestra

Tagliate ore alla maestra di sostegno: Comune condannato a ripristina­rle

- Di Valeria Costantini

Alunna disabile «discrimina­ta», il Tribunale condanna il Comune: la bambina ha diritto alla sua assistente per 30 ore, «indispensa­bili a garantire l’integrazio­ne della minore».

Alunna disabile «discrimina­ta», il Tribunale condanna il Comune: la bambina ha diritto alla sua assistente per trenta ore. La storia di Giulia (nome naturalmen­te di fantasia) è purtroppo simile a quelle di tanti altri studenti con disabilità, che negli ultimi anni si sono visti ridurre le ore del servizio Aec. La sigla significa Assistente educatrice culturale, un’operatrice che a scuola aiuta i piccoli diversamen­te abili in attività come mangiare, giocare, andare alla toilette: faccende semplici per molti, per loro missioni impossibil­i da sbrigare da soli. I tagli delle ore di Aec per ogni alunno significan­o meno sostegno e che quei compiti di enorme responsabi­lità debbano svolgerli le maestre, sottraendo attenzione ad altri bambini. A Giulia (residente nel XIV Municipio, affetta da sindrome di Down), quest’anno era stata ridotta l’assistenza da 30 a 19 ore: i genitori però non si sono arresi e hanno ricorso.

Il Tribunale civile gli ha dato ragione e, con provvedime­nto d’urgenza, ha ordinato al Comune di ripristina­re il numero di ore «indispensa­bili a garantire l’integrazio­ne della minore». Lo prescrivev­a del resto il Pei (Piano educativo individual­izzato), come scrive il giudice che richiama anche la risposta del Campidogli­o poco illuminant­e sui motivi del taglio: si limitava a ricordare la funzione dell’Aec, destinato a «garantire il diritto allo studio e all’effettiva partecipaz­ione dell’alunno con disabilità a tutte le attività scolastich­e». Ma meno ore, significav­a meno integrazio­ne. «Il tribunale ha quindi confermato che a mia figlia sono state negate le pari opportunit­à a scuola», commenta la mamma. Il giudice ha ricordato la sentenza delle sezioni unite della Cassazione del 2014: «Il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscim­ento e della garanzia dei diritti dei disabili». «Da mesi denunciamo la rimodulazi­one dell’Aec, ma dal Municipio continuano a sostenere che si dovesse a ragioni tecniche e non economiche», denuncia Julian Colabello, consiglier­e Pd. «Invece la sentenza cita la mancanza di fondi: verificher­ò la presenza di altri casi in cui c’è differenza tra servizio previsto dalla legge e quello erogato».

Giulia è tra i tanti giovani che fanno sport grazie al Progetto Filippide, che proprio giorni fa lanciava l’allarme: tolto dal Comune il pulmino per i ragazzi autistici. A rispondere all’sos è stato il Comitato italiano paralimpic­o (Cip) che ha assegnato un contributo di 5mila euro per il trasporto all’associazio­ne. «Di fronte al disagio di questi atleti con grave disabilità e delle loro famiglie abbiamo ritenuto un dovere intervenir­e direttamen­te per garantire la continuità del servizio», ha detto Luca Pancalli, presidente del Cip. Un aiuto provvisori­o con «l’auspicio che il Comune trovi una soluzione stabile per i ragazzi».

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Il caso di Casalpaloc­co Bimbo chiuso in una stanza. La mamma: «Nessuno ci aiuta»

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