Corriere della Sera (Roma)

Entra al Pantheon e mutila i candelabri

Una donna romena subito arrestata. La sua spiegazion­e: «Non so perché l’ho fatto»

- Di Rinaldo Frignani

A Roma non è chiaro dove si appoggi per dormire e mangiare. Ma ieri pomeriggio al Pantheon l’hanno presa per una turista e non per una clochard. Così nessuno ha fatto troppo caso agli spostament­i di Cristina Conachi, romena di 39 anni, all’interno del mausoleo, fra le tombe di Raffaello Sanzio e Annibale Carracci e quelle dei re d’Italia. E nemmeno quando la quarantenn­e si è avvicinata a un paio di candelabri alti tre metri, sculture in legno del Settecento.

Con forza ha afferrato un braccio e lo ha spezzato lanciandol­o poi sul pavimento dove si è rotto in altri due parti. Poi ne ha preso un altro, come animata da un misterioso raptus, e ha cercato di fare lo stesso. Solo che in questo caso il legno ha resistito. A quel punto, erano da poco passate le 16, la romena è stata bloccata dal personale di vigilanza del Pantheon sotto gli occhi dei turisti. «Non so perché l’ho fatto», avrebbe detto la donna poi consegnata a una pattuglia di carabinier­i della stazione Piazza Farnese. Con i militari dell’Arma, la sfregiatri­ce del Pantheon è rimasta in silenzio. Non ha nemmeno rivelato un possibile domicilio. Alla fine è stata identifica­ta e arrestata per danneggiam­ento aggravato. Oggi comparirà in tribunale per l’udienza di convalida davanti al gip. È possibile che torni subito libera. E forse al giudice spiegherà perché se l’è presa con i candelabri, che saranno restaurati nei prossimi giorni.

Resta la gravità dell’episodio che si inquadra in altri fatti avvenuti sempre negli ultimi mesi, soprattutt­o in chiese e basiliche, prese di mira da folli che in un caso, a Santa Maria Maggiore, hanno sfregiato due sacerdoti con cocci di bottiglia. Aggression­e che fu preceduta dal raid in quattro chiese del centro da parte di un immigrato che sfasciò crocefissi e altari prima di essere bloccato dalla polizia.

Le immagini della videosorve­glianza di alcune basiliche fecero il giro del mondo: violenza cieca e inspiegabi­le anche sulle statue dei santi, come quelle di Santa Prassede e San Martino ai Monti. Una stagione di danneggiam­enti nella quale

si inseriscon­o i ripetuti sfregi al Colosseo da parte di turisti che incidono i loro nomi sulle pareti o rubano pezzi di travertino. Fra gli ultimi finiti in caserma c’è stata perfino una vigilessa di Marsiglia sorpresa in flagrante a deturpare l’Anfiteatro Flavio davanti a figlia e nipote. «Non lo sapevo che era vietato, tanto lo facevano tutti», fu la sua risposta.

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(foto Proto) Sfregiato Un turista riprende uno dei candelabri presi di mira dalla romena poi arrestata dai carabinier­i

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