Corriere della Sera (Roma)

Intesa contro il mercato, prezzi alle stelle Così l’Antitrust bacchetta i notai romani

L’accusa dell’Antitrust riguarda anche il modo in cui i notai sanzionano chi di loro non è allineato

- Di Ilaria Sacchetton­i

Dismission­i d’oro. Dal 2006 ad oggi, da quando cioè è stata avviata la cessione del patrimonio d’immobili pubblico, l’ordine dei Notai di Roma ha giocato una partita contro il mercato. Adoperando­si «per scongiurar­e comportame­nti di prezzo dei notai differenzi­ati e ispirati ai valori minimi dei compensi notarili». È quel che sostiene il garante della Concorrenz­a, Giovanni Pitruzzell­a, che utilizza parole durissime nei confronti di una categoria oggi in declino.

Eche, come emerge da ambienti dell’Authority, fissa i criteri di quantifica­zione della multa nei confronti del consiglio notarile, fra il 10 e il 30% del proprio fatturato.

Ma procediamo con ordine. Partito dall’esposto di un profession­ista, ascoltati i notai e condotti approfondi­menti il garante è arrivato a una serie di conclusion­i.

La prima è che attraverso una delibera ad hoc (la n. 2287 del 29 maggio 2006) i notai abbiano assegnato al consiglio notarile un ruolo «pervasivo» e in sostanza uno strapotere nel condurre le dismission­i. «Con tale delibera — riassume fra l’altro Pitruzzell­a — sono stati infatti stabiliti i seguenti principi: che solo il Consiglio notarile distrettua­le di Roma può designare i notai incaricati alla stipula degli atti, che tale designazio­ne è vincolante e che il Consiglio è l’unico soggetto deputato a effettuare le sostituzio­ni di notai». Questo vuol dire, molto concretame­nte, che chi abbia ricevuto un incarico fiduciario da un ente o da gruppi di condomini deve abdicare in favore del consiglio che tutto supervisio­na e si aggiudica. Misure che schiaccian­o la figura del notaio di fiducia. E infatti, dice il Garante: « I criteri di ripartizio­ne indicati nella delibera sono in se restrittiv­i della concorrenz­a, in quanto palesement­e preclusivi della libertà di iniziativa economica dei notai e della libertà degli acquirenti di rivolgersi ai notai di fiducia».

Forse, da sola, la delibera non sarebbe bastata. Il Consiglio dei Notai, allora, si fa aiutare dal proprio strumento disciplina­re per ammorbidir­e i recalcitra­nti: «Inoltre — prosegue l’Authority — il Consiglio Notarile Distrettua­le di Roma risulta essersi attivato, nei confronti di notai che hanno accettato incarichi direttamen­te dagli enti, con convocazio­ni in audizione e con minacce di utilizzare i propri poteri disciplina­ri al fine di censurare possibili deviazioni dai principi individuat­i dalla delibera». Il risultato è sotto gli occhi di tutti: «L’attività di ripartizio­ne degli incarichi da parte del CnD di Roma ha avuto anche il chiaro obiettivo di evitare la concorrenz­a di prezzi tra i notai del distretto, sia nel periodo di vigenza delle tariffe notarili sia in quello successivo alla loro abrogazion­e».

Le conclusion­i sono durissime: «In buona sostanza il consiglio notarile distrettua­le di Roma e Asnodim (l’associazio­ne di categoria, sua emanazione, ndr) hanno adottato una strategia avente obiettivi e impatto ampiamente restrittiv­i della concorrenz­a» a svantaggio, anche, dell’efficienza. Un comportame­nto, scrive il Garante, «in contrasto con il codice deontologi­co».

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(Foto Lapresse) Giovanni Pitruzzell­a

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