Tokio Hotel live Il fanta-rock della band tedesca
Un nuovo album e un look vicino all’hip hop per la band tedesca mercoledì all’Atlantico
per trasferirsi a Los Angeles. «Quando siamo a casa Tom lavora nel suo studio personale – ha spiegato Bill – poi ci incontriamo per ascoltare i demo e le sue idee. È da questi
creativi che nascono i pezzi del disco». Così lo scorso dicembre sono uscite le prime canzoni: « Something New» e «What If». Due nuove hit che risuoneranno all’Atlantico insieme ai i successi della band (ore 21, viale dell’Oceano Atlantico 271 d, tel. 06.5915727).
Quest’anno i gemelli tedeschi compiono 27 anni. A Los Angeles fanno una vita più tranquilla, lontana dai riflettori. Ma appena possono volano a Berlino sia per lavoro che per piacere. «Berlino è il corrispettivo tedesco di Los Angeles – ha detto Bill - è una città internazionale. Viene gente da tutto il mondo perché lì c’è una grande libertà. Adoro il Berghain. E nel complesso secondo me c’è la migliore vita notturna del mondo». Oltre ai gemelli Kaulitz, i Tokio Hotel sono composti da Georg Listing al basso e Gustav Schäfer alla batteria. Il gruppo è nato nel 2001 a Magdeburgo. Con l’album di debutto (2005), sono diventati una delle rock band tedesche più famose degli ultimi vent’anni con sette milioni di copie vendute nel mondo, 160 dischi d’oro e 63 dischi di platino in 68 paesi. La grande novità è che per «Dream machine» Tom e Bill hanno fatto veramente tutto da soli. «In genere Scriviamo le canzoni insieme - ha aggiunto Tom, la chitarra del gruppo - poi affittiamo uno studio più grande per registrare». Il desiderio di curare ogni aspetto della produzione è uno dei tanti aspetti della loro maturazione artistica. «La nostra musica è spesso ispirata a dei film. Pensiamo molto per immagini» ha detto Tom. Basta guardare la copertina del nuovo disco che rimanda a uno scenario fantascientifico con galassie e astronavi sullo sfondo. «Davanti c’è anche una foresta - ha sottolineato Bill – viene da pensare a E.T., manca solo la bicicletta con il cestino».