«Ai limiti della follia»
Per essere certi che niente e nessuno cambierà mai il rapporto cittadini - burocrazia, basta andare all’Anagrafe di via dei Cerchi. I due 50/60enni al box informazioni se fai una domanda insolita (sono in vacanza e ho perso i documenti, come rifare la carta d’identità?) si guardano e ti ridono in faccia. Dentro un addetto eroga numeretti e prenotazioni e ti dà appuntamento a luglio, ma visto lo smarrimento, t’invita a metterti in fila a un altro sportello per informazioni. Dopo la fila, la prima risposta è: «Impossibile se residente altrove». Insistendo si viene mandati a un altro sportello, il 14. Lì una signora che sembra gentile dice che chiederà il nulla osta al luogo di residenza e che il giorno dopo chiamerà per l’appuntamento e fare la carta. Ovviamente, niente telefonata. Non resta che tornare all’Anagrafe, sportello 14. La signora, prima infastidita, poi gentile dice di aver ricevuto il nulla osta, ma non ha lavorato nei giorni precedenti.Però il giorno dopo telefonerà per dire se servono testimoni. Ovviamente, silenzio totale: 7 giorni dopo torno all’Anagrafe con i testimoni. Ma la signora dello sportello 14 «non ha tempo». Minaccio di denunciare tutti. Gran conciliabolo di impiegati, mezz’ora di attese e sportelli vuoti. Poi torna la signora e, di nuovo gentile, concede la carta. Sindaco, ministro niente da dire? Lettera firmata