Corriere della Sera (Roma)

QUELLE STRISCE GIÀ SBIADITE PIAZZA VENEZIA SEMPRE INSICURA

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Caro Conti, domenica mattina passo per piazza Venezia e improvvisa­mente, io sono nato nel 1944 e ne ho buona memoria, mi viene in mente la «Canzone per te» di Sergio Endrigo, presentata a Sanremo nel 1968: «La festa appena cominciata/è già finita...» Guardo per terra e mi metto a cantare: «La striscia appena verniciata/ si è già sbiadita .... » Ci vuole solo ironia per assistere al disastro quotidiano romano. Venti giorni fa gli addetti erano al lavoro per rivernicia­re la segnaletic­a stradale della piazza più trafficata di Roma. Era ora, mi dissi: i pedoni saranno più al sicuro. Macché. Già tutto quasi cancellato, invisibile. Ma a chi affidano certi appalti? Quali vernici annacquate usano, questi cialtroni?

Alessandro Marchetti

La sindaca Virginia Raggi di fatto accusa i giornali di non «saper vedere» le grandi novità della sua giunta. Noi saremmo ben felici di raccontarl­e, come ha chiesto nel suo recente commento il caporedatt­ore dell’Edizione Romana Giuseppe Di Piazza. Questa città, lo ha spiegato, ha un gran bisogno di buone notizie. Ma anche le migliori intenzioni naufragano miserament­e di fronte a spettacoli come quelli di piazza Venezia. Ci sono passato anch’io, ieri mattina, lunedì. E mi sono pienamente ritrovato nella sua lettera che mi era appena arrivata. Ma come è possibile che le strisce pedonali appena ridipinte in un crocevia fondamenta­le per la viabilità romana, com’è piazza Venezia, siano già sbiadite? Agli amministra­tori l’ardua, ridicola sentenza. pconti@corriere.it

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