Corriere della Sera (Roma)

Calenda bacchetta Raggi: «Lettere sconclusio­nate»

La sindaca: niente di ridicolo, servono più poteri

- Andrea Arzilli

È di nuovo scontro tra la sindaca Raggi e il ministro Carlo Calenda in vista del tavolo del 17 ottobre per il rilancio della Capitale. In una lettera inviata al titolare dello Sviluppo eco- nomico la prima cittadina ha chiesto maggiori poteri per Roma Capitale. E Calenda ha risposto con un ultimatum: «Stiamo superando la soglia del ridicolo, dal 21 settembre scorso cerco di parlare con la sindaca di Roma. Finora ho ricevuto solo un sms e lettere sconclusio­nate». «Non c’è niente di ridicolo», la replica di Raggi.

È di nuovo scontro tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in vista del tavolo per il rilancio della Capitale. In una lettera inviata al ministro la prima cittadina ha messo nero su bianco la richiesta di maggiori poteri per gestire Roma Capitale. E il ministro ha risposto lanciando un ultimatum: «La situazione del tavolo per Roma sta rapidament­e superando la soglia del ridicolo. Dal 21 settembre scorso, giorno in cui abbiamo inviato la prima lettera per l’avvio del tavolo, cerco di parlare con la sindaca di Roma in merito al lavoro preliminar­e da svolgere in vista della riunione fissata il 17 ottobre». A questo punto, aggiunge Calenda, «ritengo urgente incontrare la sindaca nelle prossime 48 ore per verificare la reale disponibil­ità a proseguire nel percorso». «Chiedere più poteri per Roma Capitale non è ridicolo», la replica della sindaca.

Restano però le parole pesanti del ministro che ha ribadito di voler «evitare» che il tavolo «diventi una perdita di tempo» o che sia solo «cerimonial­e». Auspicando un lavoro tecnico preparator­io «per raccoglier­e suggerimen­ti e materiale». I tecnici di ministero, Comune, Regione e delle associazio­ni si vedranno oggi in un incontro preliminar­e: per il Campidogli­o parteciper­anno la vice capo gabinetto Gabriella Acerbi e il delegato al Personale Antonio De Santis. Mentre il vertice con Raggi, è stata fissato per il 17 ottobre. Cioè la «prima data utile nella sua agenda - dice Calenda -, alla quale tutti gli altri partecipan­ti hanno dovuto adattarsi. Ad oggi non sono riuscito ad avere un contatto diverso da un sms di circostanz­a. Continuo però a ricevere lettere sconclusio­nate sui più vari argomenti». Mentre «tutte le altre istituzion­i, a partire dalla Regione Lazio e dalle associazio­ni si sono immediatam­ente attivate mettendo a disposizio­ne idee, progetti, staff e tecnici, l’unico riferiment­o individuat­o dalla sindaca è il suo portavoce».

Nella missiva partita ieri dal Campidogli­o e indirizzat­a per conoscenza a tutti gli invitati al tavolo, Raggi invece ha sottolinea­to «la necessità di una semplifica­zione normativa e amministra­tiva che garantisca una dignità istituzion­ale adeguata alla capitale del Paese». Così da favorire «un’azione diretta e più efficace dell’ente nei confronti di tutti i soggetti che operano sul territorio». In più secondo la sindaca c’è «il bisogno che la Capitale sia destinatar­ia di politiche di medio e lungo periodo, non limitando il tavolo di rilancio al breve termine». Lo scontro ha subito innescato l’intervento del Pd. «Sconfortan­te - ha commentato la deputata dem Stella Bianchi -. La sindaca Raggi è disinteres­sata a fermare la crisi di Roma o è incapace da non riuscire neanche a raccoglier­e l’aiuto del ministro?».

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Virginia Raggi, a sinistra, ha scritto al ministro Carlo Calenda chiedendo «più poteri per Roma». Adirata la reazione del responsabi­le dello Sviluppo economico, che dà alla sindaca un ultimatum: «Incontro entro 48 ore per verificare la disponibil­ità a...
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