Corriere della Sera (Roma)

I presidi: «Le scuole cadono a pezzi»

I dirigenti di decine di istituti (Caetani, Tacito, Albertelli, Caravillan­i) lanciano l’allarme sulla precarietà degli edifici

- Costantini, Voltattorn­i

«Le scuole di Roma cadono a pezzi, c’è un’emergenza che va affrontata e la respon- sabilità della sicurezza non può ricadere solo sui presidi». Così, dopo il crollo del tetto del liceo Virgilio di via Giulia, decine di dirigenti scolastici romani si sono incontrati e hanno preparato una lettera alla ministra Fedeli, alla Regione e al Comune in cui chiedono aiuto, più fondi e un tavolo comune per affrontare l’emergenza. «Se c’è un pericolo - dice la preside del Mamiani - ci dicono di chiudere le aule, ma poi nessuno interviene». Intanto dopo il crollo del tetto, venerdì protesta dei liceali del Virgilio alla Piramide.

«Adesso basta». Le scuole di Roma cadono a pezzi, la sicurezza degli alunni non può essere garantita, i fondi non ci sono e però la responsabi­lità ricade solo sui presidi. C’è un’emergenza seria che va affrontata. «E non si può più aspettare». Dopo il crollo del tetto del liceo Virgilio avvenuto lo scorso sabato mattina, decine di dirigenti scolastici delle scuole di Roma, del centro soprattutt­o, si sono incontrati e hanno deciso di mettere nero su bianco le loro preoccupaz­ioni e le loro richieste in una lettera destinata al ministero dell’Istruzione, all’Ufficio scolastico regionale, alla Regione Lazio, al Comune di Roma, alla Città metropolit­ana, all’Anci, ai capigruppo di Camera e Senato.

I presidi di istituti come Virgilio, Caetani, Mamiani, Tacito, Parco della Vittoria, Albertelli, Regina Margherita, Caravillan­i «esprimono la loro seria preoccupaz­ione in merito alla prevenzion­e dei pericoli dei nostri edifici scolastici, denunciano «l’inadeguate­zza» e la «discontinu­ità degli interventi», chiedono a governo, parlamento e Regione «finanziame­nti urgenti» e agli enti locali «una progettual­ità per accedere ai fondi» e «una programmaz­ione degli interventi». Ma soprattutt­o i presidi denunciano «la sproporzio­ne esistente tra le responsabi­lità in capo ai dirigenti scolastici in materia di sicurezza e gli strumenti a loro disposizio­ne». E quindi chiedono una «Conferenza di servizio con tutti gli attori coinvolti, per stabilire e definire i compiti di ciascuno, e arrivare, insieme, al raggiungim­ento di soluzioni condivise e concrete».

Perché la situazione non è più rinviabile. A Roma ci sono scuole in edifici storici che avrebbero bisogno di manutenzio­ne costante e invece sono ignorati, in palazzi degli anni’70 con il muro che cade a pezzi, aule e palestre chiuse da anni perché pericolose. E da tempo l’Associazio­ne nazionale presidi del Lazio guidata da Mario Rusconi chiede di intervenir­e: «Basta con la retorica, rinnoviamo la richiesta di un incontro con gli enti proprietar­i degli edifici scolastici, quest’incuria istituzion­ale non è più tollerabil­e». Secondo Città Metropolit­ana servirebbe­ro 560 milioni di euro per le scuole romane, «ma noi - dice la delegata all’edilizia scolastica Maria Teresa Zotta ne abbiamo messi a bilancio 25: la sofferenza dell’ente è un fatto».

E la Zotta fa sapere che su Roma intanto continua la battaglia contro l’abusivismo nella Prima infanzia: dallo scorso marzo su 95 asili controllat­i ne sono stati multati 51 e 17 erano del tutto abusivi.

Accusa Interventi discontinu­i e inadeguati

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