Sogno di periferia diventato Teatro Stabile
La sala di via Assisi apre i battenti venerdì: prezzi contenuti, borse di studio e corsi gratis
Aprire un Teatro Stabile, con tutta la trafila di riconoscimenti e permessi per vederlo riconoscere tale non è cosa da poco.
Ma Giorgia Mazzucato e Maria Beatrice Alonzi, oltre a essere due protagoniste indiscusse della scena contemporanea (la prima allieva di Franca Rame e Marco Baliani, premiata da Paolo Poli, recensita dal Nobel Dario Fo, vincitrice del Fringe Festival sia a Roma che a San Diego, in Messico; la seconda attrice prestata ai social capace di passare da milioni di clic conquistati sul web alla cattedra della Scuola Internazionale di Teatro all’Improvviso - La Siti) sono eccezionalmente caparbie e hanno le idee chiare in fatto di palcoscenico. Tanto che nel giro di un anno sono riuscite a trasformare uno spazio di periferia (a via Assisi) nel nuovo Teatro Stabile di Roma, che apre i battenti venerdì proprio con Viviamoci della Mazzucato, di cui Fo scrisse: «Uno spettacolo dalla recitazione con tempi puliti e chiari… con un testo paradossale e metafisico, una scrittura puntuale ed efficace».
Benedette dal Nobel ma con lo sguardo ai maestri milanesi. «Noi siamo un Teatro Stabile che ammira e segue le indicazioni di Giorgio Strehler e Paolo Grassi, che volevano un teatro vicino al popolo e alla sua sensibilità — dicono Mazzucato e Alonzi, fondatrici e direttrici della sala — un teatro accessibile, fruibile, condivisibile, che offra spettacoli a prezzi contenuti, che sia educativo, aggregativo e partecipativo. Insomma un pubblico servizio». Un teatro d’innovazione a iniziativa privata che si apre alla città, non solo con una regolare stagione ma anche offrendo la formazione già sperimentata nel progetto La Siti, di cui accoglierà la sede.
«L’obiettivo è rinnovare la scena ma anche il meccanismo delle borse di studio nella formazione, con corsi addirittura gratuiti per i più meritevoli — spiegano — che insegnino la recitazione e come farne un mestiere, da subito». Dalla scuola, infatti, usciranno 30 produzioni teatrali originali e alcune saranno accolte nel cartellone della rassegna «Il Teatro oltre lo Specchio». L’obiettivo è diventare un nuovo grande polo del teatro in città. Le premesse ci sono: al progetto hanno già aderito Giancarlo Giannini, la coppia Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Erri De Luca, Stefano Benni, Paolo Rossi, Massimiliano Vado, impegnati in cattedra o in scena. «Roma ha già un Teatro Stabile, è storico e funziona benissimo — concludono Mazzucato e Alonzi — ma il nostro è il segno di una nuova generazione, con intenti rinnovati, figlia di una comunicazione e una globalizzazione diversa».