E Bina, dg di Ama: «Romani incivili»
«Buonasera non so quale cassonetto lei abbia visto quelli della carta a via Novara di fronte a civico 27 sono stracolmi così come quello della plastica accanto anche perchè i negozianti buttano lì costantemente». La mail del dottor Angelo Artale, dirigente della Finco, arriva l’8 ottobre al dg di Ama Stefano Bina con numerose foto in allegato e con, all’oggetto, «cassonetto carta a via Novara», una traversa della Nomentana. Nient’altro che una delle tante mail di protesta giunte in questi giorni sulla posta elettronica di Bina. Il quale, sul cassonetto di via Novara, risponde quasi subito, e nonostante fosse domenica. Il dg di Ama allega tre foto e poi, alle 15,39, scrive: «Buonasera dottore, come vede il cassonetto è vuoto. La carta intorno c’è X inciviltà dei romani non X disservizio ama. Sarebbe opportuno segnalare anche ai vvuu. Confermo ns ennesimo intervento di pulizia». E lì, sull’«inciviltà dei romani» e sull’opportunità di «segnalare anche ai vigili urbani», il carteggio si chiude. Non la cosa, però. La mail fa il giro del web e finisce nei pc del Campidoglio, dove Bina non riscuote più il successo di un tempo. In tanti, soprattutto nel gruppone dei consiglieri grillini romani, non gradiscono più quel manager arrivato da Voghera su input dei vertici M5S per gestire la municipalizzata dei rifiuti, cioè Ama, e il problema «monnezza», ovvero uno dei più complessi tra quelli che insistono sulla Capitale. E, infatti, Bina si è ormai abituato a lavorare in bilico sulla sua poltrona: ieri tutto il giorno sul pezzo mentre la città, tra disservizi conclamati, «inciviltà» degli abitanti e mail di denuncia, emergono criticità su criticità; e la sera il solito summit con Lorenzo Bagnacani, presidente e ad di Ama, per fare il punto della situazione. Finché dura.