Milinkovic sfida la Juventus e il suo futuro
Dopo il caso Keita, la Lazio e i bianconeri di nuovo ai ferri corti per Milinkovic
Agnelli e Lotito si stanno cordialmente –e a volte nemmeno cordialmente – sulle scatole. Interessi divergenti, stili opposti, liti sul mercato e in politica (sportiva): una contrapposizione di cui raccontiamo da anni. Così come abbiamo detto, di recente, che per questioni elettorali si sono improvvisamente avvicinati: una mano lava l’altra e i due, in un momento particolare per entrambi, si sono aiutati. Voto di scambio? Chiamiamolo scambio di voti. Ma nessuna alleanza definitiva, né tanto meno amicizia.
Eppure la Juve, benché tante volte i suoi dirigenti abbiano dichiarato il contrario, è conquistata dalla Lazio. La considera, la osserva con attenzione massima, la stima. Potremmo dire che ne è quasi innamorata, seguendo il percorso e le scelte del club bianconero sul mercato.
Una storia che ha vissuto un episodio clamoroso in estate, con la vicenda Balde Keita. Il senegalese piaceva tantissimo a Marotta e Allegri, tanto che l’avevano bloccato: speravano di prenderlo subito, per una manciata di milioni, oppure a giugno 2018, addirittura a parametro zero. Poi è arrivato il Monaco, guidato per mano dal potente Jorge Mendes, e il ragazzo è finito a Montecarlo. Juve beffata.
Keita è un episodio che potrebbe presto moltiplicarsi. La Juve, infatti, ha messo nel mirino due giocatori che per la Lazio sono fondamentali, e che i bianconeri ritengono possano essere gli elementi giusti per rafforzare la loro squadra nei due reparti in sofferenza (si fa per dire): difesa e centrocampo. Uno è De Vrij, che ha il contratto in scadenza nel 2018 e sta discutendo il rinnovo. Si tratta sulla cifra dell’ingaggio e, soprattutto, sull’entità della clausola rescissoria: il calciatore vorrebbe tenerla il più bassa possibile, tra i 20 e i 25 milioni, la Lazio punta a fissarla a 35. Ma c’è un altro elemento di discussione: sarà valida solo per l’estero, come pretende Lotito, oppure anche per l’Italia? Se il presidente biancoceleste vincesse il braccio di ferro, diventerebbe quasi una clausola anti-Juve.
Poi c’è Milinkovic-Savic. «Per lui ho rifiutato 70 milioni», la dichiarazione shock di Lotito. Ma il ragazzo, finora fedelissimo e assai corretto con la Lazio, comincia a guardarsi attorno. A Torino gioca il fratello, portiere di riserva granata; lui è affascinato dall’altra metà della città. Sarebbe il centrocampista perfetto per la Juve: un po’ N’Zonzi e un po’ Matuidi (tanto per citare due elementi diversi e inseguiti comunque dai bianconeri), fisico e dinamismo, tecnica e senso del gol. La sensazione è che possa diventare la storia di mercato della prossima estate.
A completare il quadro, l’apprezzamento bianconero per Inzaghi: lo definiscono un tipo da Juve, è tra i candidati più autorevoli per prendere il posto di Allegri in caso di addio a fine stagione. Marotta si è sbilanciato: «Avrà una carriera straordinaria». E dove può averne una migliore che a Torino?
Extra campo: il secondo collegio della Corte d’appello federale ha bocciato il ricorso avverso alla chiusura della curva Nord per gli ululati razzisti durante Lazio-Sassuolo: il settore resterà così vuoto per le due partite casalinghe contro il Cagliari (22 ottobre) e contro l’Udinese (5 novembre).
Ululati razzisti La Corte d’appello boccia il ricorso: la Nord resta chiusa con Cagliari e Udinese