Corriere della Sera (Roma)

«Il dolore è sparito, posso giocare»

- Luca Valdiserri

Lorenzo Pellegrini si convoca da solo per RomaNapoli ed è la migliore notizia che Eusebio Di Francesco potesse ricevere.

Il centrocamp­ista gialloross­o ha parlato ieri ai microfoni di Sky: «Il dolore al polpaccio? Abbiamo lavorato molto bene e sono rientrato a disposizio­ne del mister. Il dolore è sparito, quindi sarò a disposizio­ne per domani. Mi è dispiaciut­o aver saltato le due partite della Nazionale (contro Macedonia e Albania; ndr), ma non era possibile farcela con questo piccolo problema».

La presenza di Pellegrini sarà particolar­mente importante anche perché le speranze di un recupero di Kevin Strootman per domani sera sono nulle (non sarà convocato nemmeno Schick). C’è qualche possibilit­à di rivedere l’olandese a Londra, mercoledì prossimo, nella sfida di Champions contro il Chelsea, o a Torino domenica 22 ottobre nella trasferta contro i granata.

Il presente, però, è solo la partita contro il Napoli capolista a punteggio pieno (21 punti su 21 e miglior attacco del campionato con 25 gol segnati). Un big match che Pellegrini è impaziente di giocare: «Scendiamo in campo con certezze ben precise. Siamo una squadra, un bel gruppo in cui si può continuare a lavorare e crescere. Il Napoli sta facendo benissimo ma e anche noi abbiamo fatto un bell’inizio. Mister Di Francesco è stato da subito importanti­ssimo, mi ha aiutato molto a farmi capire questo tipo di mentalità, questo modo di ragionare: non bisogna mai accontenta­rsi».

Il modello è Daniele De Rossi: «Da piccolo non avevo capito ancora quale fosse il mio ruolo, ho fatto l’attaccante fino a 13-14 anni, e così non avevo un giocatore a cui ispirarmi. Daniele De Rossi, però, anche per la mia famiglia che è tutta romanista, è sempre stato un punto di riferiment­o. Poi mi è sempre piaciuto Ronaldinho, ti faceva capire che lui si divertiva mentre giocava. Era bello vederlo giocare perché ti dava gioia e serenità».

Gioia sarebbe anche giocare il Mondiale con l’Italia, insieme agli altri due romani/romanisti De Rossi e Florenzi: «Sarebbe una cosa più unica che rara. Sarebbe stupendo. Gli spareggi che ci aspettano a novembre sono importanti­ssimi: prima di tutto dobbiamo dimostrare di poter esserci a questo Mondiale. Sarebbe bello andare con Ale e Daniele che, prima ancora di essere due giocatori fenomenali, sono due persone fantastich­e».

Ma è meglio non dirlo a Di Francesco. Per l’allenatore, come è giusto che sia, conta solo il presente. E il presente si chiama Napoli.

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