Barricate e lenzuola rosse al Virgilio, la stagione delle occupazioni è già partita
Barricati nel liceo 400 studenti. L’ipotesi dello sgombero
Ingressi sbarrati e lenzuola rosse appese alle finestre: al Virgilio scatta l’occupazione. La mobilitazione degli studenavvenuto ti del liceo classico è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una lunga assemblea in un locale adiacente per discutere del futuro dell’istituto. Partendo dal crollo del solaio il 7 ottobre scorso. «Mancano i fondi per le ristrutturazioni ordinarie, figuriamoci per il tetto», hanno spiegato i ragazzi e le ragazze dalle barricate di via Giulia, riusciti a entrare nello storico palazzo a due passi dal Tevere anche di domenica. Una possibile effrazione che potrebbe costare una denuncia già nelle prossime ore agli occupanti. le forze dell’ordine e la preside, nella tarda serata di ieri, stavano valutando l’ipotesi dello sgombero immediato.
Ingressi sbarrati e lenzuola rosse appese alle finestre: al Virgilio scatta l’occupazione. La mobilitazione degli studenti del liceo classico è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una lunga assemblea in un locale adiacente per discutere del futuro dell’istituto. Partendo dal crollo del solaio avvenuto il 7 ottobre scorso. «Mancano i fondi per le ristrutturazioni ordinarie, figuriamoci per il tetto», hanno spiegato i ragazzi e le ragazze dalle barricate di via Giulia, riusciti a entrare nello storico palazzo a due passi dal Tevere anche di domenica. Una possibile effrazione che potrebbe costare una denuncia già nelle prossime ore agli occupanti. Venerdì scorso erano già in prima fila al corteo contro l’alternanza scuola-lavoro, manifestazione simile a quelle promosse in 70 piazze italiane per contestare il progetto della riforma governativa, che prevede stage lavorativi nelle aziende, ma poco didattici e degradanti per gli alunni. Un altro modo, la piazza, per protestare anche per le condizioni del loro liceo, dopo il cedimento di una parte del controsoffitto al secondo piano dello stabile: il crollo era avvenuto nell’ala più antica dell’edificio, quella risalente al ‘500, senza provocare feriti. L’incidente aveva scatenato però le polemiche sulla carenza di fondi destinati all’edilizia scolastica e sulle pessime condizioni delle scuole della Capitale, con un botta e risposta tra Città Metropolitana e il Miur che segnalava la mancata richiesta di finanziamenti per il liceo classico da parte degli uffici dell’ex Provincia. La preside Carla Alfano invece aveva ribadito le numerose domande di interventi inviate negli anni per l’istituto. Gli studenti però, nonostante i primi sopralluoghi e le promesse dei cantieri, non hanno voluto aspettare oltre. Troppi i problemi strutturali denunciati nelle classi del Virgilio e troppo pochi i fondi in arrivo, «che ci dicono nemmeno ci sono» hanno sottolineato. Nei giorni scorsi avevano segnalato il guano di piccioni nei solai e fili elettrici sparsi nelle aule proprio attraverso i social. «In più di 400 abbiamo occupato la nostra scuola. – hanno quindi annunciato sulla pagina Facebook del Collettivo Autorganizzato del Virgilio -. Questa mobilitazione, sostenuta dalla maggior parte degli studenti, parte dalla necessità di prendere parola collettivamente rispetto al crollo di una porzione di tetto avvenuto sabato 7 ottobre nel nostro istituto e dal bisogno di costruire una protesta ampia sul tema dell’Edilizia Scolastica e non solo». È scattata così la prima occupazione nelle scuole della Capitale: quasi 500 gli studenti che hanno fatto irruzione nel liceo, banchi messi a bloccare le porte e carabinieri a monitorare la scuola. Occupazione sì, ma intanto prosegue il tavolo che i quasi 1500 alunni del Virgilio hanno promosso con altri plessi romani per uno screening dei problemi degli edifici: criticità che poi saranno portate – secondo l’intento del tavolo - all’attenzione delle istituzioni tutte. «Tanti altri istituti condividono i nostri stessi problemi e ci mobiliteremo insieme a loro» hanno spiegato gli studenti e le studentesse dall’assedio pacifico del liceo, che andrà avanti per ora a oltranza, «almeno finché qualcuno non si prenderà la responsabilità di farci studiare in scuole sicure», hanno concluso. Sempre che forze dell’ordine e scuola lo permettano. «Stiamo organizzando incontri, assemblee, dibattiti per provare a comprendere il mondo che ci circonda e capire come cambiarlo – hanno precisato dal Collettivo che garantirà a chi vuole studiare spazi ed eventi appositi -. Storia, cultura, attualità, arte, musica, sport e, ovviamente, la scuola saranno al centro delle nostre iniziative. Già oggi cominceremo dalle ore 8 con la colazione sociale, invitiamo tutti a partecipare».