Stop alla dislessia, a novembre i segnali decisivi
Sono i giorni della verità. In un mese di scuola i bambini delle elementari hanno sfidato lettura, scrittura, calcoli. E inconsapevolmente hanno sostenuto dei test sulle individuali capacità. Se i loro sforzi non hanno dato risultati sul piano della prestazione scolastica, dovrebbe subito suonare un campanellino d’allarme.
«Le segnalazioni di alunni che stentano a seguire il resto della classe si concentrano tra novembre e marzo. E’ in questa fase che si possono individuare precocemente i disturbi specifici dell’apprendimento, i Dsa», raccomanda di non sottovalutare le prime avvisaglie Maria Nicoletta Aliberti, responsabile dei trattamenti riabilitativi in età evolutiva del gruppo Ini-Villa Alba.
Il periodo critico è il passaggio tra primo e secondo quadrimestre. «Se i piccoli fanno fatica a imparare a leggere e scrivere e, col passare dei mesi, tendono a non voler andare in classe, sarebbe bene portarli in un centro specializzato in Dsa. Magari si tratta di uno scrupolo eccessivo però è bene approfondire», dice la neuropsichiatra infantile.
Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia a volte generano cattivo umore e comportamenti strani.
Più si rende conto della sua inadeguatezza più il bambino si incupisce in quanto attribuisce a se stesso la responsabilità dell’insuccesso.
Se non si interviene con tempestività, il ritorno a scuola sarà ancora più sgradito, caratterizzato da ansia e paura. I disturbi dell’apprendimento lievi e diagnosticati sul nascere si curano con buoni risultati. Non significano scarsa intelligenza o svogliatezza o, ancora, ritardo intellettivo. Sono una modalità diversa del bambino di acquisire conoscenze nuove. I primi segnali si possono manifestare alla materna per diventare espliciti alle elementari.
La stima è che almeno un bambino per classe possa avere problemi di apprendimento. Secondo il ministero dell’Istruzione, la metà dei disturbi riguardano la dislessia, con un significativo incremento negli ultimi 5 anni. Una legge del 2010 sul diritto allo studio per i Dsa definisce il percorso scolastico idoneo a garantire il recupero. Sono previsti piani di studio personalizzati, non sempre applicati.
In terza elementare il bambino dovrebbe aver acquisito i meccanismi automatici dell’ ortografia e la gestione di lettura e scrittura. Una volta che queste tre competenze entreranno nel suo repertorio, riuscirà a concentrarsi sullo studio. La diagnosi tardiva e la cronicizzazione predispongono al rifiuto scolastico.
Il centro di Guidonia è in collegamento con i servizi di neuropsichiatria infantile di Bambino Gesù, La Sapienza Umberto I e S. Andrea, Policlinico Gemelli.
Settimane cruciali «È in questa fase che si possono individuare i disturbi dell’apprendimento»