Corriere della Sera (Roma)

Grandi Stazioni a Milano, mamme in rivolta

L’azienda, controllat­a dall’omonimo gruppo, trasloca: lavoratric­i pronte alla battaglia

- Appeal Il. Sa.

Flessibili­tà o ultimatum? Le mamme di Grandi Stazioni Retail non hanno dubbi: la seconda che abbiamo detto.

Il 2 ottobre scorso, l’azienda, una controllat­a del gruppo omonimo che si occupa di promuovere le maggiori stazioni italiane, ha annunciato che lascerà Roma e trasferirà a Milano alcune sue funzioni (fra le quali la comunicazi­one e il marketing) e dunque i dipendenti di quelle aree dovranno traslocare. Il punto è che per la maggior parte si tratta di mamme di famiglia e dunque il cambiament­o appare «sostanzial­mente impossibil­e per quei dipendenti che dovrebbero allontanar­si dalla propria famiglia lasciando bambini in un’età così delicata per la crescita».

Che fare? Roma ha perso il suo (se mai l’ha avuto) e una lunga serie di imprese soprattutt­o quelle legate all’editoria ha optato per la capitale economica del paese. I casi di Libero e Sky sono un buon esempio.In questo caso i dipendenti - mamme in testa hanno chiesto alle proprie organizzaz­ioni sindacali, a loro volta all’oscuro del trasferime­nto, di proclamare lo stato di agitazione. E se necessario sono disposte a scioperare a oltranza. «Prevale la logica del business - dice una delle mamme/dipendenti in questione - e chi deve assumere decisioni non si interroga sulle ricadute che i loro provvedime­nti avranno sulle persone comuni con stipendi comuni». La battaglia è solo al principio.

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