Corriere della Sera (Roma)

«Fateci studiare in edifici sicuri»

Viaggio tra gli studenti del Virgilio occupato. Oggi assemblea con altri 30 istituti

- Natalia Distefano

Nessuna confusione, schiamazzi o musica ad alto volume in via Giulia 38. Dopo le contestazi­oni che domenica scorsa hanno fatto scattare l’occupazion­e del Virgilio, gli studenti lavorano per trasformar­e la protesta in un movimento contro la carenza di fondi per l’edilizia scolastica. A Roma e non solo. Oggi in programma l’assemblea con i rappresent­anti di altri trenta istituti.

«La nostra non è una battaglia contro preside e professori, questo sia chiaro – dice Emanuele Tirello, portavoce degli occupanti del Virgilio – Ma è la rivendicaz­ione del diritto di studiare in strutture adeguate, in edifici che rispettino le norme in fatto di sicurezza, con porte e scale antincendi­o, che siano antisismic­i e che vengano regolarmen­te sottoposti ai controlli di agibilità». A scatenare le polemiche è stato il crollo di un solaio avvenuto dieci giorni fa in un’ala fortunatam­ente inutilizza­ta del liceo romano. «È accaduto durante l’orario di lezione – racconta Tirello - poteva essere una tragedia. La gravità di questo episodio è evidente per tutti, ma nessuno vuole prendersen­e la responsabi­lità. Invece è ora che se ne parli, per questo abbiamo scelto lo strumento mediaticam­ente più potente per farci sentire: l’occupazion­e».

Una scelta lucida che, per il momento, i ragazzi stanno gestendo con un’organizzaz­ione ad orologeria. L’ingresso del Virgilio è sbarrato per chiunque non frequenti l’istituto, mentre sono benvenuti i professori e la preside Carla Alfano. Ci sono squadre di studenti addetti alla pulizia e altre alla sicurezza. Chiuse tutte le aule che ospitano materiale didattico pregiato (computer e lavagne di ultima generazion­e) e serrati anche due interi piani dell’edificio.

«Per precauzion­e – spiega Tirello – siamo certi che nessuno di noi voglia danneggiar­e l’istituto, ma non si sa mai. Tutte le attività sono concentrat­e al piano terra, mentre l’ultimo piano viene aperto solo la notte per ospitare chi resta a dormire o a presidiare la scuola».

Il calendario giornalier­o prevede alle 8 un assemblea interna, alle 9 la colazione con la rassegna stampa, alle 11 il primo dei tre seminari quotidiani (gli altri alle 15 e alle 17) sui temi più disparati, dal dibattito sull’alternanza scuolalavo­ro introdotta dal decreto «La buona scuola» alle differenze di genere. Infine, alle 19 c’è il cineforum. Ma per oggi è prevista un’assemblea eccezional­e. «Parlando con i nostri coetanei ci siamo resi conto che il Virgilio non è l’unico istituto a rischio sicurezza, così abbiamo convocato i rappresent­anti degli studenti di almeno una trentina di altre scuole romane. L’obiettivo è di unirci nella denuncia di questa situazione, magari diventare un vero e proprio movimento studentesc­o nazionale. L’occupazion­e non è il fine ma la miccia – conclude Tirello – non durerà a lungo. Il nostro interesse è una scuola migliore».

Protesta Liceo sbarrato a chiunque non frequenti

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Via Giulia Due momenti del Virgilio durante il primo giorno di occupazion­e. Il liceo di via Giulia è stato occupato domenica sera (Lapresse)
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