«Fateci studiare in edifici sicuri»
Viaggio tra gli studenti del Virgilio occupato. Oggi assemblea con altri 30 istituti
Nessuna confusione, schiamazzi o musica ad alto volume in via Giulia 38. Dopo le contestazioni che domenica scorsa hanno fatto scattare l’occupazione del Virgilio, gli studenti lavorano per trasformare la protesta in un movimento contro la carenza di fondi per l’edilizia scolastica. A Roma e non solo. Oggi in programma l’assemblea con i rappresentanti di altri trenta istituti.
«La nostra non è una battaglia contro preside e professori, questo sia chiaro – dice Emanuele Tirello, portavoce degli occupanti del Virgilio – Ma è la rivendicazione del diritto di studiare in strutture adeguate, in edifici che rispettino le norme in fatto di sicurezza, con porte e scale antincendio, che siano antisismici e che vengano regolarmente sottoposti ai controlli di agibilità». A scatenare le polemiche è stato il crollo di un solaio avvenuto dieci giorni fa in un’ala fortunatamente inutilizzata del liceo romano. «È accaduto durante l’orario di lezione – racconta Tirello - poteva essere una tragedia. La gravità di questo episodio è evidente per tutti, ma nessuno vuole prendersene la responsabilità. Invece è ora che se ne parli, per questo abbiamo scelto lo strumento mediaticamente più potente per farci sentire: l’occupazione».
Una scelta lucida che, per il momento, i ragazzi stanno gestendo con un’organizzazione ad orologeria. L’ingresso del Virgilio è sbarrato per chiunque non frequenti l’istituto, mentre sono benvenuti i professori e la preside Carla Alfano. Ci sono squadre di studenti addetti alla pulizia e altre alla sicurezza. Chiuse tutte le aule che ospitano materiale didattico pregiato (computer e lavagne di ultima generazione) e serrati anche due interi piani dell’edificio.
«Per precauzione – spiega Tirello – siamo certi che nessuno di noi voglia danneggiare l’istituto, ma non si sa mai. Tutte le attività sono concentrate al piano terra, mentre l’ultimo piano viene aperto solo la notte per ospitare chi resta a dormire o a presidiare la scuola».
Il calendario giornaliero prevede alle 8 un assemblea interna, alle 9 la colazione con la rassegna stampa, alle 11 il primo dei tre seminari quotidiani (gli altri alle 15 e alle 17) sui temi più disparati, dal dibattito sull’alternanza scuolalavoro introdotta dal decreto «La buona scuola» alle differenze di genere. Infine, alle 19 c’è il cineforum. Ma per oggi è prevista un’assemblea eccezionale. «Parlando con i nostri coetanei ci siamo resi conto che il Virgilio non è l’unico istituto a rischio sicurezza, così abbiamo convocato i rappresentanti degli studenti di almeno una trentina di altre scuole romane. L’obiettivo è di unirci nella denuncia di questa situazione, magari diventare un vero e proprio movimento studentesco nazionale. L’occupazione non è il fine ma la miccia – conclude Tirello – non durerà a lungo. Il nostro interesse è una scuola migliore».
Protesta Liceo sbarrato a chiunque non frequenti