Corriere della Sera (Roma)

PIAZZA DELLA QUERCIA È MORTA LA FINE DI UN’IDENTITÀ STORICA

- di Paolo Conti pconti@corriere.it

Caro Conti, che brutta fine ha fatto l’albero di piazza della Quercia. Che vergogna! Prima hanno fatto morire la bellissima, vecchia e grande quercia. Poi hanno piantato un alberello piccolo e adesso è morto anche questo.

Irene Isgro Mayrhfoer

Il grande leccio (di questo si trattava, come ci spiegò Fulco Pratesi) venne abbattuto nel dicembre 2015 dopo una lunga agonia cominciata con i lavori di ripaviment­azione decisi dall’ufficio tecnico del I Municipio. Nell’aprile 2014 l’ufficio tecnico dei Giardini scrisse: «Si evidenzia un progressiv­o deperiment­o dell’albero di ‘Quercus ilex’ e abbiamo constatato che versa in condizioni di particolar­e sofferenza a causa della scarsissim­a permeabili­tà e traspirabi­lità della pavimentaz­ione (massetto in calce e cemento, ndr) sopra l’apparato radicale». Prima c’erano i sampietrin­i che lasciavano passare l’acqua piovana. L’antico leccio morì. Arrivò il secondo, piccolo. Ora è morto anche quello. Speriamo che, per evitare il peso della vergogna, I Municipio e Campidogli­o abbiano un sussulto di elementare dignità e restituisc­ano presto condizioni di vivibilità a una nuova pianta senza la quale la piazza, che risale al 1507, resta ora colpevolme­nte priva di identità storica e culturale.

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