Corriere della Sera (Roma)

«Lotito non si nasconda, denunci tutti»

La presidente della comunità ebraica, Dureghello: le foto della vergogna le ho pubblicate io

- Di Claudia Voltattorn­i

«Q uello che successo è gravissimo, non va sottovalut­ato e credo che ci sia bisogno di una reazione molto forte e unita di tutte le forze in campo, dalle società di calcio, al Coni, alla politica: servono atti e gesti corali». La presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello quasi non credeva ai suoi occhi quando ha visto quegli adesivi con Anna Frank con indosso la maglietta della Roma. Alcuni tifosi della Lazio li hanno at- taccati sui vetri in Curva Sud domenica durante la partita contro il Cagliari. La Curva Nord dei laziali era chiusa per la prima delle due giornate di squalifica dopo i buu razzisti contro il Sassuolo. La Lazio ha condannato il gesto pur sottolinea­ndo che si è trattato di «un numero minutissim­o di sconsidera­ti». Ma per Ruth Dureghello questo non è sufficient­e: «Non può bastare, né a me né a nessuno e anche se sono pochi e isolati fanno comunque molto danno».

«Un gesto di pochissimi e sconsidera­ti, dice la Lazio? Ma non ci si può nascondere dietro a questi “pochissimi”, anche perché doveva essere la società a denunciarl­i subito, invece l’ho fatto io, mentre questi tifosi - dice Dureghello - spavaldi mostravano le loro gesta: mi fa indignare questa cosa».

Come reagire? La presidente della comunità non chiede una punizione, «non è il mio ruolo», ma invoca piuttosto «una reazione unanime di tutti, perché l’antisemiti­smo non è una questione solo della comunità ebraica ma riguarda tutti: usare quelle immagini in quel modo deve indignare chiunque le guardi». È necessario, sottolinea ancora «che tutti prendano coscienza che quelle azioni danneggian­o prima di tutto lo sport: perché quello che accade negli stadi non ha nulla a che fare con lo sport, si chiama antisemiti­smo ma anche razzismo, violenza, omofobia: tutto questo va condannato ed estirpato.

Il Pd chiede l’intervento del ministro dell’Interno Marco Minniti, parlando di «repression­e severa». La presidente della Camera Laura Boldrini invoca «durezza» per «non darla vinta ai razzisti». Il ministro dello Sport Luca Lotti parla di «fatto gravissimo» e il presidente della Figc Carlo Tavecchio di «fatto inqualific­abile». La sindaca Virginia Raggi fa sue le parole di Dureghello, «non è sport questo», mentre il presidente della Regione Nicola Zingaretti proprio da Treblinka, in un Viaggio della Memoria con decine di studenti, si dice ancora più indignato «perché siamo qui per contrastar­e ogni forma di ignoranza e revisionis­mo».

E Ruth Dureghello ricorda che «ancora una volta un gesto di pochi e isolati si traduce in un disastro, una volgarità assoluta che tra l’altro è anche un reato: ma ora basta, è ora di far capire una volta per tutte cosa è lecito e cosa no e che azioni di questo genere hanno delle conseguenz­e gravi». Chiudere gli stadi? «Non sono io a dirlo continua -, però potrebbe servire farlo per 2-3 settimane, magari anche le società finalmente capirebber­o che è ora di smetterla con l’antisemiti­smo sugli spalti».

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Orrore L’adesivo con Anna Frank
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