Corriere della Sera (Roma)

Sansavini investe sui nuovi reparti

- Di Margherita De Bac

Il nuovo asso della sanità romana è Ettore Sansavini, l’uomo che ha acquistato e rilanciato il San Carlo di Nancy. Dopo gli Angelucci, i Miraglia, i Garofalo ecco che nella Capitale spunta questo romagnolo doc, titolare col suo Gvm (gruppo Santa Maria) di una cinquantin­a di centri tra Italia, Francia, Polonia, Albania e Russia. Forse non si fermerà qui.

Acquistato nel 2015, l’ospedale appartenut­o alla Congregazi­one dei Figli dell’Immacolata Concezione volta pagina e si libera di polemiche e intrighi legati alla precedente gestione. Il cortile ruota attorno alla fontana, primo oggetto del restauro. Simboleggi­a lo stile del gruppo: grande attenzione al decoro, al silenzio, al rispetto di gente che cerca salute. «Guardi, per terra non ci sono cicche di sigarette né cartacce, nessuno urla, al bar il personale sorride. No, non è il risultato di regole da noi imposte ma di un comportame­nto spontaneo, ispirato dal luogo», mostra il suo gioiello Sansavini che avrebbe voluto prendere anche l’Idi. Gli altri due avamposti a Roma sono l’istituto clinico cardiologi­co di Mostaccian­o e Villa Tiberia, quartiere Talenti, in via di ristruttur­azione.

Il San Carlo col suo Pronto Soccorso è accreditat­o con la Regione Lazio, ha un potenziale di circa 15mila pazienti l’anno in regime di ricovero ordinario e si sta caratteriz­zando anche come polo di riferiment­o per i pazienti di altre Regioni. Offerta forse unica, le due suite del reparto per solventi (a pagamento). L’obiettivo è puntare sull’alta qualità in certe aree specialist­iche.

Originario di Lugo di Romagna, Sansavini ha cominciato come ascensoris­ta in una piccola clinica di Forlì nel 62. Quando la struttura andò in crisi si rimboccò le maniche per rilevarne una minima quota assieme ad alcuni soci. Da lì la scalata, primo gradino il Maria Cecilia Hospital di Cotignola. È l’imprendito­re di altri tempi. Segue ogni questione in prima persona, dal colore del muro alla scelta del personale.

Gli interventi di riqualific­azione del San Carlo avviati a giugno 2015 hanno coinvolto 70 aziende, progettist­a lo studio Archè, coordinato­re l’architetto Cesare Trinchero. Parola d’ordine, umanizzazi­one: via alle barriere architetto­niche, tutela della privacy. Tra le innovazion­i, blocco operatorio, terapia intensiva, diagnostic­a per immagini, pronto soccorso.

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Rilancio Ettore Sansavini, imprendito­re

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