Prati, rione a rischio: «È una lotteria»
Un cedimento al mese. «Quello si sapeva che sarebbe venuto giù»
Lei si è salvata per un soffio. Anche un’altra automobilista non ha fatto la fine del tassista ma solo per caso. Il benzinaio all’angolo non ha lavorato per un’intera giornata perché il tronco gli bloccava il gabbiotto e tutta Prati ha risentito per ore delle conseguenze del crollo del pino. «Si sapeva che sarebbe venuto giù, era pericolante», rivelano da un capannello di curiosi. «Era appena scattato il verde e le macchine si stavano muovendo - racconta invece una delle due giovani coinvolte ieri mattina nella caduta dell’albero in piazza delle Cinque Giornate -, era anche passata una moto, quando mi sono ritrovata bloccata dai rami del pino. Sono uscita dal finestrino del passeggero perché la mia portiera non si apriva». È stata sempre lei ad affrontare a muso duro l’assessora Montanari, giunta sul posto per un sopralluogo.
«È uno scandalo quello che accade con gli alberi, non si può rischiare la vita mentre si va al lavoro», spiega la ragazza. Solo poche settimane fa a meno di trecento metri, in piazza Monte Grappa, un altro pino era caduto sulle auto senza ferire nessuno. L’ennesima avvisaglia della fragilità - evidentemente in peggioramento - delle alberature cittadine e in particolare di quelle a Prati, dove l’estate scorsa due passanti sono rimasti feriti in via Ennio Quirino Visconti e in piazza della Libertà. Ma ci sono stati anche altri episodi che hanno reso pericoloso circolare per il rione, sui marciapiedi come per strada.
L’automobilista «È scattato il semaforo e non ho capito più niente: i rami hanno bloccato tutto»