Corriere della Sera (Roma)

E PIROZZI PER ORA NON DECIDE

- Di Antonio Macaluso

Dimostrand­o una eccellente e per certi versi inaspettat­a padronanza dell’arte della politica, Sergio Pirozzi non ha ufficializ­zato ieri – come da attese – la candidatur­a alla presidenza della Regione Lazio. Il sindaco di Amatrice si è limitato a presentare a Roma il suo libro – «La scossa dello scarpone» – temporeggi­ando su una scelta che una parte del centrodest­ra avrebbe vissuto come forzatura.

Con gli occhi puntati sulle elezioni regionali siciliane del 5 novembre, Berlusconi, Meloni e Salvini non hanno messo ancora testa alla scelta di un candidato unitario da far correre contro il presidente uscente della Regione, Nicola Zingaretti, e la grillina Roberta Lombardi. Pirozzi, che è stato attivissim­o nella complessa gestione del dopo terremoto, sfruttando al meglio anche l’onda lunga dei media, si è costruito un’immagine politica che ormai va oltre quella di sindaco di una piccola città. La lista civica nata intorno a lui viene accreditat­a fino ad un lusinghier­o (ma quanto reale?) 20 per cento.

Ma questo non basta: perché, nonostante le simpatie di Meloni e Salvini, bisognerà convincere Berlusconi; perché tutti dovranno essere sufficient­emente sicuri che Pirozzi sia la persona giusta per evitare la terza, pessima gestione dopo quelle di Francesco Storace e Renata Polverini; perché, chiunque sia il candidato, occorre predisporr­e un programma credibile e di alto profilo.

Tre condizioni che, per ora, non si sono ancora create.

Eche – forse proprio per questo hanno indotto Pirozzi a non farsi trovare in campo prima del tempo. Anche perché i richiami alla prudenza sono già arrivati. Nei giorni scorsi, per citarne uno, il forzista di anodina fede berlusconi­ana Maurizio Gasparri, intervista­to da Il Foglio, ha chiesto a Pirozzi di “farsi una domanda e darsi una risposta: ce la posso fare? Non tanto a vincere, quanto poi a occuparsi di quello di cui ci si deve occupare: Io non sono per l’improvvisa­zione politica”. Parole che richiamano la volontà di non sbagliare per non ripetere quanto accaduto nelle recenti elezioni a Roma, quando un centrodest­ra diviso ha lasciato che Giorgia Meloni, l’unica in grado di contrastar­e Virginia Raggi, non arrivasse neanche al ballottagg­io.

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Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice

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