Carla Vangelista racconta l’amore senza fronzoli
Quelli di Carla Vangelista non sono mai personaggi a senso unico. Perché le sue sono storie di anime e vite travolte dal cambiamento, dove l’amore è spogliato dei fronzoli più zuccherini e si rivela come miccia viscerale che accende nuove relazioni. Prima di tutto con se stessi. È stato così nei precedenti romanzi «Parlami d’amore» e «Un altro mondo», e accade anche nel suo ultimo «L’uso improprio dell’amore», che l’autrice presenta oggi alle 18 al Mondadori Bookshop di via Tuscolana 771 insieme a Barbara Alberti, Chiara Oltolini e Silvio Muccino, con cui collabora da anni. «Ancora amore, perché raccontare le sue declinazioni, che sia tra amici, amanti o familiari, significa scavare nella personalità di chi lo vive – spiega la scrittrice – e perché nell’incontro con l’altro si trova la forza per guardarsi dentro e liberarsi da costrizioni inutili. Perché per essere davvero felici con qualcuno bisogna innanzitutto essere in sintonia con la propria vita». L’amore, dunque, come arma di felicità. «Invece spesso viene frainteso, col possesso ad esempio – commenta Vangelista – e se ne fa un uso improprio». Nel romanzo a maneggiare gli impeti del cuore in una Parigi familiare all’autrice — «è una seconda casa», dice —sono Guy ed Elodie. Lui notaio ingessato in una vita matrimoniale insoddisfacente. Lei tassista con un passato tutt’altro che lineare e un presente dai contorni dolorosi. Non si cercano ma si trovano, per caso, uniti da imprevisto e da un libro che scatena il desiderio di scoprirsi. «Abbandonare le vecchie maschere non è facile – dice Vangelista – ma l’amore e la libertà hanno un prezzo». Il libro è pronto per diventare un film. «Vorrei che a dirigerlo fosse Muccino – conclude – io intanto penso a un nuovo romanzo».