La tomba Barberini apre dopo il restauro
Il mausoleo si potrà visitare da novembre
È «la tomba delle tombe» per lo stato di conservazione e per quel suo svettare in altezza, nonostante i millenni che ha visto passare. La definizione è di Rita Paris, direttrice del parco archeologico dell’Appia antica, che ha guidato lo staff di archeologi e restauratori al lavoro per il recupero del sepolcro dei Corneli, meglio conosciuto come tomba Barberini, dal nome della nobile famiglia proprietaria delle tenuta dove il monumento è collocato.
Risalente al II secolo, il mausoleo si potrà visitare dal prossimo novembre con visite guidate (www.Coopculture.it), un appuntamento che fornirà l’occasione per far conoscere il parco archeologico della via Latina. Un piccolo gioiello di agro romano e reperti incastonato (il verbo non è eccessivo) tra la via Appia Nuova e la via Tuscolana. Tra palazzi e negozi.
Posto sulla via Latina, una delle più antiche strade romane (univa Roma a Capua), è l’unico tra i mausolei che costeggiano la strada ad essersi mantenuto in tutta la sua interezza e nella sua forma originaria. «Il monumento è ben conservato perché nei secoli è sempre stato utilizzato come ricovero, per attività agricole e per la pastorizia fino all’800», spiega la direttrice del Parco.
Il restauro del sepolcro dei Corneli (II sec.DC), da sempre svettante nella campagna romana, è durato due anni durante i quali è stato possibile mettere in sicurezza la costruzione, renderla accessibile al pubblico realizzando un livello di pavimento al piano terra, crollato da tempo.
Qui era conservato il celebre sarcofago con scene ispirate al mito di Protesilao e Laodamia, che celebra l’amore coniugale, prelevato nel ‘700 dagli stessi principi proprietari della tenuta, in seguito trasferito nei Musei Vaticani, dove è tutt’ora. L’edificio in laterizi era realizzato con decorazioni policrome sulle facciate. Perduti nel tempo i colori sgargianti: giallo, rosso, violetto e oro, mantiene però la sua imponenza.