Il prete candidato: «Sì ai diritti Lgbt»
«Nessuno deve essere escluso. Per questo ho aderito alla piattaforma Lgbt». Franco De Donno, ex «don», in corsa per la presidenza del X Municipio, continua a rappresentare l’eccezione nell’eccezione. Parroco in politica e persino aperto ai diritti della comunità gay, lesbica, bisessuali e transgender.
Perché ha detto sì alla campagna dell’Arcigay contro tutte le discriminazioni?
«Perché siamo tutti uguali, per me vale la centralità della persona, i suoi diritti civili. Aderiamo alla piattaforma Lgbt perché la lista Laboratorio civico X tutela le coppie e le famiglie di qualunque genere».
Ma dal Vaticano non le dicono nulla?
«Ma è stato papa Francesco a dire: “Chi sono io per giudicare” aprendo così una nuova strada. Per il resto si tratta solo di frange tradizionaliste della Chiesa, estremiste, nostalgiche. Gesù abbracciava le prostitute, stava vicino alle persone più emarginate».
Quindi è favorevole ai matrimoni gay?
«Sono favorevole alle unioni civili assolutamente, qui si tratta di diritti, l’amore è uguale per tutti, è un sentimento bellissimo. Sul matrimonio ho delle perplessità, perché le norme sono più complesse e c’è di mezzo la procreazione. Ho anche partecipato a diversi matrimoni civili tra persone dello stesso sesso da ospite. E sarei pronto ovviamente a celebrarli in municipio».
E adozioni in coppie dello stesso sesso?
«Sono più favorevole alle adozioni che ai matrimoni tra gay. È un atto d’amore, accogli un bambino che era solo».
Siamo tutti uguali, per me vale la centralità della persona Sono favorevole alle unioni civili, ma sul matrimonio ho delle perplessità