Corriere della Sera (Roma)

UNA LEZIONE CHE SERVA A LOTITO

- Di Daniele Dallera

In fretta, in fretta, non c’è tempo da perdere. Difatti l’inchiesta sull’indecente episodio ultrà Lazio-Anna Frank sta procedendo velocissim­a, non a caso è stata «definita indagine lampo». Trascuriam­o solo per un attimo l’indagine penale, esprimendo un desiderio, quello di condanne esemplari contro i gaglioffi che non si spacciano per razzisti, no, lo sono davvero, quindi pericolosi­ssimi. Soffermiam­oci sul cammino della procura sportiva, retta da Giuseppe Pecoraro, famoso a Roma per essere stato prefetto della Capitale, l’ideatore in nome di una maggiore sicurezza dei derby alla luce del sole: conosce bene il mondo del calcio, i suoi valori, ma anche problemi, eccessi, personaggi equivoci, la sua preparazio­ne e competenza non sono soltanto certe ma anche animate da passione sportiva sincera.

Sappiamo che si è fatto un’idea precisa su ciò che è accaduto, ben spiegata dai deferiment­i. Non c’è dubbio che scatterà la famosa «responsabi­lità oggettiva», non contemplat­a dal penale, ma dalla giustizia sportiva sì, tanto è vero che ha fatto parecchie vittime. Quella responsabi­lità che condanna società e dirigenti per comportame­nti violenti, ma anche indecenti, dei tifosi: il presidente Claudio Lotito andrà in castigo, rischia anche la Lazio, di essere sfrattata dall’Olimpico o di ritrovarsi per qualche gara senza tifosi in tribuna.

Scommettia­mo che a Lotito non verrà più in mente di traslocare i suoi ultrà altrove, per esempio nelle tribune abitualmen­te gialloross­e? Le lezioni servono: Pecoraro lo sa.

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