UNA LEZIONE CHE SERVA A LOTITO
In fretta, in fretta, non c’è tempo da perdere. Difatti l’inchiesta sull’indecente episodio ultrà Lazio-Anna Frank sta procedendo velocissima, non a caso è stata «definita indagine lampo». Trascuriamo solo per un attimo l’indagine penale, esprimendo un desiderio, quello di condanne esemplari contro i gaglioffi che non si spacciano per razzisti, no, lo sono davvero, quindi pericolosissimi. Soffermiamoci sul cammino della procura sportiva, retta da Giuseppe Pecoraro, famoso a Roma per essere stato prefetto della Capitale, l’ideatore in nome di una maggiore sicurezza dei derby alla luce del sole: conosce bene il mondo del calcio, i suoi valori, ma anche problemi, eccessi, personaggi equivoci, la sua preparazione e competenza non sono soltanto certe ma anche animate da passione sportiva sincera.
Sappiamo che si è fatto un’idea precisa su ciò che è accaduto, ben spiegata dai deferimenti. Non c’è dubbio che scatterà la famosa «responsabilità oggettiva», non contemplata dal penale, ma dalla giustizia sportiva sì, tanto è vero che ha fatto parecchie vittime. Quella responsabilità che condanna società e dirigenti per comportamenti violenti, ma anche indecenti, dei tifosi: il presidente Claudio Lotito andrà in castigo, rischia anche la Lazio, di essere sfrattata dall’Olimpico o di ritrovarsi per qualche gara senza tifosi in tribuna.
Scommettiamo che a Lotito non verrà più in mente di traslocare i suoi ultrà altrove, per esempio nelle tribune abitualmente giallorosse? Le lezioni servono: Pecoraro lo sa.