Corriere della Sera (Roma)

IL «PESO» DI ESSERE CAPITALE ROMA NON VA LASCIATA SOLA

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Caro Conti, capisco che ogni tanto qualche romano, in un momento di sconforto, se ne esca dicendo «prendetevi la Capitale». Ma non condivido nemmeno un po’. Roma è stata sempre Capitale, lo è dalla sua nascita, da circa 2700 anni. Ha passato momenti bui e momenti gloriosi, e il momento attuale è ben lungi dall’essere il peggiore.. Toglierle il ruolo di Capitale significhe­rebbe ridurla ad un museo polveroso, rimpicciol­irla, ucciderla. Ciò che va fatto è il contrario. Roma va sostenuta, istituzion­almente e finanziari­amente e deve essere gestita come

lo sono tutte le Capitali dei grandi paesi. Si può, si deve.

Carlo Iannone È vero, spesso l’amarezza e il logorio si fanno sentire: cortei, scioperi, caos per ogni visita di Stato, i Palazzi della politica. E potremmo continuare. Ma sottrarre Roma al suo ruolo di Capitale significhe­rebbe davvero, come lei spiega con intelligen­te sintesi, rimpicciol­irla e ucciderla, ridurla al rango di grande parco archeologi­co rivolto al passato. Invece Roma ha sempre guardato al futuro, se analizziam­o la sua Storia. La recente apertura del «tavolo per Roma» tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e la sindaca Virginia Raggi fa ben sperare. Roma va amata, sostenuta: «riconosciu­ta» come Capitale. pconti@corriere.it

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