Corriere della Sera (Roma)

Alla Festa del cinema Amanda Lear, Mazinga, Gyllenhaal

- di Distefano e Ulivi alle

Jake Gyllenhaal e il suo amico e Jeff Bauman che il 15 aprile del 2013 ha perso le gambe nell’attentato alla maratona di Boston. Fiorello in giacca rosso red carpet, come anche il celebre mangaka Go Nagai. Phil Jackson, leggenda del basket americano. Amanda Lear, nei panni, improbabil­i, di una nonna. La webstar Sofia Viscardi con il suo film. Un sabato di cortocircu­iti ieri alla Festa del cinema con spettatori diversi per gusti e età, uniti nella caccia all’autografo o scatto con il proprio beniamino.

Gyllenhall tornerà oggi pomeriggio, protagonis­ta in Sala Sinopoli dell’Auditorium di uno dei Incontri ravvicinat­i della Festa. Anche se già ieri — arrivato a presentare Stronger di David Gordon Green di cui, oltre che interprete, è anche produttore con la sua società Nine Stories — si è guadagnato un caldissimo abbraccio del pubblico romano. «In questo mondo così complicato pieno di conflitti raccontare storie che parlano di resistenza e resilienza è più che mai importante». Jeff Baumann ne è la prova vivente, un giovane uomo a cui sta stretta la definizion­e di eroe, come ha raccontato, ancora prima che nel film nel libro scritto con Bret Witter che in Italia pubblica Piemme. «In un attimo quella che era la sua vita gli è stata portata via. Prima di incontrarl­o temevo di non essere in grado di interpreta­rlo. Poi, dopo avergli stretto la mano, ho scoperto che è un tipo simpatico e gentile e mi sono detto: posso farcela. Jeff potrebbe essere un leader giusto per il mondo di oggi». L’incontro tra i due avvenne in un ristorante italiano di Boston. Di certo, hanno assicurato, approfitte­ranno della trasferta romana per fare onore alla cucina.

Poco distante, Amanda Lear si è divertita dalla curiosità generale intorno al suo ritorno al cinema in un ruolo bizzarro. In Metti una notte dell’esordiente Cosimo Messeri con Cristina Capotondi e Elio Pandolfi (passato in Panorama+16 - Alice nella città, uscirà in primavera) è una nonna sui generis. Che ha stupito lei per prima. «Quando Cosimo me l’ha proposta non mi aspettavo un personaggi­o così. Lulù è una tipa molto divertente, svampita, un po’ mitomane: beve, fuma, gira di notte. Mi è piaciuto perché è sempre ottimista e gioiosa, al contrario di me che tendo sempre a vedere il negativo. Per lei la vita deve essere un divertimen­to, è una che pensa positivo». Tornare in Italia, racconta, le fa piacere. «Lasciai la tv italiana perché non vi trovavo più stimoli, mi proponevan­o sempre le stesse cose. In Francia faccio molto teatro, non interpreto Amanda Lear ma i miei personaggi. Anche al cinema».

E ieri è passato anche uno dei film più belli della Festa,

Last Flag Flying di Richard Linklater. Purtroppo senza accompagna­tori. Né il regista, Richard Linklater, né i suoi favolosi attori: Steve Carrell, Bryan Cranston e Laurence Fishburne.

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 ??  ?? Sul red carpet Accanto, Jake Gyllenhaal e Jeff Bauman, a cui è ispirato il protagonis­ta del film «Stronger» ; a sinistra, Amanda Lear
Sul red carpet Accanto, Jake Gyllenhaal e Jeff Bauman, a cui è ispirato il protagonis­ta del film «Stronger» ; a sinistra, Amanda Lear
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