Corriere della Sera (Roma)

«La nostra lotta per avere servizi»

Massimo Tallarico dell’associazio­ne Amuse: serve pure la biblioteca

- L. Gar.

Un «Progetto partecipat­o» per la Città della Scienza al quale sono stati presenti i Comitati e le Associazio­ni di quartiere. Insieme Municipio e Comitati hanno stabilito che i 2 mila metri quadri ai quali l’amministra­zione locale tiene moltissimo siano destinati a servizi per il quartiere e soprattutt­o ad una biblioteca polifunzio­nale, con cui esiste già un accordo con le Bibliotech­e per Roma. Ma ne restano pur sempre altri 27 mila, dei quali 10 mila per il progetto del Museo. E per l’associazio­ne «Amuse» - Amici del Municipio Secondo, è stato designato a seguire le vicende di via Guido Reni Massimo Tallarico.

Siete d’accordo sul fatto che i 43 milioni di euro vadano utilizzati per il recupero dello stadio Flaminio?

«Penso che sia un’idea molto buona. Ma ci sono molte cose da fare nel quartiere in questa occasione della realizzazi­one della “Città della Scienza”». Un esempio? «Sono indispensa­bili dei parcheggi. Già da oggi quando c’è un evento importante al “Guido Reni District” la situazione è insostenib­ile».

Ma non si potrebbero utilizzare anche in questo caso quelli dell’Auditorium? «Si pagano...». Come vivete l’abbandono dello stadio Flaminio?

«Molto male. Anche perché il campo credo che sia diventato un campo di rovi ed è abitato da persone senza casa che ormai là vivono». Non ci sono dei controlli? «No, ce ne vorrebbero di continui».

La «Città della Scienza» sembra sparita dal progetto...

«Il museo della Scienza è sempre stato un edificio a sé stante che non ha mai fato parte del lavoro di partecipaz­ione tra il Comune e le Associazio­ni. Ma su un punto siamo tutti d’accordo: quello spazio non deve restare vuoto. E l’Associazio­ne Amuse vorrebbe molto che la “Città della Scienza” , che da il nome al progetto, sia realizzata. Ma per noi cittadini intanto è molto importante l’avvio dei lavori perché per il momento siamo fermi e si aspetta che il Campidogli­o dia l’ok finale in modo che Cassa Depositi e Prestiti possa iniziare le opere di sviluppo del quartiere». Avete mai parlato con il Campidogli­o? «Purtroppo no. Abbiamo già due volte scritto al Comune per conoscere la decisioni del Campidogli­o sulle Caserme di via Guido Reni: ma non si sono degnati di risponderc­i». Avete altre richieste per il quartiere? « Direi che queste sono già molto importanti, lo stadio Flaminio e i parcheggi. Poi piazza Mancini andrebbe riorganizz­ata spostando il capolinea degli autobus dalla parte del Ministero degli Esteri. Ma così andrebbe spostato anche il capolinea del “2”: tutto questo, però, fa parte del progetto del Piano Urbano Flaminio».

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Designato Tallarico guida l’associazio­ne «Amuse»

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