Inzaghi: «Primo tempo perfetto, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia»
Come da pronostico è arrivata senza eccessivi sforzi l’ottava vittoria di fila in trasferta tra campionato ed Europa League per una Lazio impeccabile nel primo tempo giocato al «Vigorito» di Benevento. Match, come successo già quattro giorni prima a Bologna, ha visto la reazione degli avversari alla ripresa del gioco, prima del finale autorevole messo in campo dalla squadra di Simone Inzaghi. «È vero, i primi quarantacinque minuti sono stati perfetti, al pari di quelli di Bologna. Ma poi, se si abbassa la guardia, succede che l’avversario ne approfitta. E questo in serie A non si può fare. Analizzeremo per bene la situazione, perché anche sul 4-1 la partita non era ancora chiusa», ha sottolineato il tecnico della Lazio.
Incamerati i tre punti di Benevento, Inzaghi si trova adesso ad un solo successo esterno dal record in campionato di Roberto Mancini: nel 2002-03 l’ex allenatore biancoceleste ottenne infatti sette vittorie lontano dall’Olimpico nel solo girone d’andata.
Traguardo che potrebbe essere messo in forse dalla stanchezza accumulata finora dalla squadra. «Non credo, stiamo bene. Dopo un grande primo tempo è normale frenare un po’, oltretutto in concomitanza con la crescita dell’avversario. Penso che un leggero calo sia fisiologico».
Minore carica agonistica che ha permesso ai campani di rialzare la testa per una buona mezz’ora, complice anche qualche disattenzione difensiva biancoceleste. «Non dovevamo concedere certe ripartenze al Benevento. In un’occasione Marusic sarebbe dovuto scappare via seguendo l’uomo invece di intervenire. Ma a volte può succedere», ha spiegato l’allenatore della Lazio. Che poi ha chiuso parlando di due dei protagonisti di giornata. «Immobile è stato ancora una volta bravissimo: anche se affaticato, si è messo a disposizione della squadra. Non l’ho tolto perché in questo periodo è insostituibile. Nani è un professionista esemplare.
Sul 3-0 ci siamo rilassati, in A certi lussi non te li puoi permettere