Follie assassine di coppie scoppiate
«T alking Heads» è il titolo di una serie di monologhi che Alan Bennett scrisse per la televisione. Alla prima serie di sei dette vita Anna Marchesini; alla seconda (altre sei) offre il suo energico e brillante contributo Michela Cescon. È andato in scena al Belli (sarà in tournée nel Lazio) per la rassegna «Trend», diretta da Valter Malosti - con il quale torna a lavorare a dodici anni di distanza. Cescon dà il meglio di sé, specie nel primo, «Miss Fozzard finds her feat». La protagonista ci parla del fratello colpito da ictus e del proprio podologo. Il semplice accostamento di queste due realtà è già fonte di divertimento – che aumenta nel corso del racconto di come sia il fratello che la sorella trovino nei loro partnermedici (il fratello ha una fisioterapista) una qualche non chiaramente nominabile risorsa per superare le proprie difficoltà (non sono io stesso esplicito, ma è proprio questo il gioco di Bennett nel trattare «all’inglese» il discorso sul sesso). La sessualità è ancora in scena in «The outside dog». In esso la narratrice ci informa che il marito torna sempre a casa tardi, a notte inoltrata. Mentre fuori infuria la follia di un assassino, lei subisce passivamente la crescente furia erotica del coniuge. Costui è un macellaio. Il sangue è ovunque. Nel terzo, «Nights in the gardens of Span», i mariti sono due. Uno viene ucciso dalla consorte, l’altro è indefettibile nella sua devozione al golf. L’amicizia tra le due mogli non trova alcuno sbocco (sessuale) – era una possibilità – poiché l’assassina si ammala e muore.