Corriere della Sera (Roma)

L’ARMA PIÙ POTENTE? I VOLONTARI

- Di Giovanni Caprara

C’è un problema che possiamo affrontare e risolvere in molti casi: è il cancro. E che sia affrontabi­le lo dimostra Airc, l’associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro, incontrand­o nelle università italiane gli studenti non solo di medicina ma anche di altre facoltà. E non a caso. La ricerca è fondamenta­le per arrivare alla cura ma in prospettiv­a deve abbracciar­e sempre di più discipline diverse. Oggi tocca a La Sapienza e all’Università Federico II di Napoli e l’occasione è preziosa per capire due cose importanti. La prima che la ricerca ha bisogno di risorse e cervelli: questi ultimi nel nostro Paese ci sono, e sono di altissima qualità; le risorse, invece, scarseggia­no e perciò Airc e altre associazio­ni si mobilitano da anni nelle piazze e con altre mille iniziative aiutate da uno stuolo di volontari e donatori che credono nella sfida e la sostengono. Oggi, con i finanziame­nti pubblici sempre drammatica­mente insufficie­nti, i mezzi raccolti da Airc sono determinan­ti per compiere passi avanti nella malattia che ogni giorno colpisce mille nuove persone. Gli scienziati in questi incontri de «I giorni della ricerca» lo dimostrano e accanto a loro ci sono persone che hanno superato la malattia grazie ai frutti degli studi compiuti dimostrand­one l’efficacia. Ma senza l’impegno e l’adesione dei volontari che condividon­o con passione gli stessi obiettivi, l’impresa sarebbe ancora più difficile. E così dimostrano che ognuno di noi può essere protagonis­ta della conquista di un sogno: vincere il cancro.

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