Corriere della Sera (Roma)

I versi strappati alle fiamme

- di Franco Cordelli

Alla Pelanda, per Romaeuropa, ecco Les adieux! di Lisa Ferlazzo Natoli e del percussion­ista Gianluca Ruggeri. Si tratta di un tipo di spettacolo insolito sulle nostre scene. Di recente ne avevamo avuto un esempio con Enoch Arden di Tennyson, interpreta­to da Vanessa Gravina. Les adieux! e Enoch Arden sono melologhi: una voce accompagna­ta (ma sarebbe meglio dire integrata) da musica. Qui le voci, che si alternano, sono tre: oltre quella di Lisa, ci sono Fortunato Leccese e Emiliano Masala. Recitano testi poetici (ma c’è anche un brano del Dottor Zivago di Pasternak) dei poeti russi della Rivoluzion­e d’ottobre. Con l’insieme d’orchestra li vediamo tra gli spazi lasciati da cinque stendardi: appaiono come fossero di profilo, e scompaiono quando si ritirano le luci. Sugli stendardi vengono proiettate immagini, anch’esse - come le parole (vedi il sottotitol­o) - salvate dalle fiamme. Sono immagini di vario tipo: cinematogr­afiche, pittoriche, provenient­i dal design di quegli anni. Siamo in pieno costruttiv­ismo e suprematis­mo. Ma nelle voci e appunto nelle parole siamo in pieno futurismo. Ne scaturisce un raffinato lavoro d’intarsio, perché stratifica­to su più piani, ben diverso dal monologo che Carmelo Bene dedicò allo stesso tema nel 1980. Risuonano versi meraviglio­si, che oggi sembrano dimenticat­i: versi di Blok, di Esenin, di Majakovski­j, di Pasternak; e dei loro avi, da quelli del Canto di Igor a Puskin. Scriveva Pasternak nel 1959: «Anima mia che trepidi/per quelli che mi attorniano,/sei diventata il loculo/dei martoriati vivi».

 ??  ??
 ??  ?? Doppio ruolo Lisa Ferlazzo Natoli autrice e interprete
Doppio ruolo Lisa Ferlazzo Natoli autrice e interprete

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy