Corriere della Sera (Roma)

Export record grazie a 2.700 aziende

Il traino dei settori automotive e chimico. L’assessore Fabiani: «Dietro al successo, innovazion­e e industria 4.0» Il Lazio ha la miglior performanc­e italiana. La Regione: «Investiti 51 milioni per promuoverl­e»

- Di Frischia e Garrone

Il boom dell’export del Lazio nei primi sei mesi dell’anno (+15,5%) è stato innescato anche dalle 2.700 aziende coinvolte nel processo di internazio­nalizzazio­ne promosso dalla Giunta Zingaretti dal 2014 a oggi. L’investimen­to regionale è stato di 51 milioni. L’assessore Fabiani: «Dietro il successo c’è il collegamen­to con il Piano “Industria 4.0”. Tra i settori più positivi, l’automotive a Cassino e il chimico.

Sono 2.700 le aziende del Lazio che, anche grazie al sostegno della Giunta Zingaretti, hanno fatto affari oltre confine. Così molte imprese non sono solo uscite dalla crisi, ma puntando su innovazion­e e ricerca, hanno trovato terreno fertile nei mercati internazio­nali, soprattutt­o nei settori della produzione di auto (Fca a Cassino), nel settore chimico, dei farmaci (nell’area della Pontina e vicino Latina), nell’aerospazio e nella produzione di mobili da bagno a Civita Castellana (Viterbo). Ecco i motivi del boom dell’export, registrato dall’Istat nella regione (+15,5% nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2016), soprattutt­o se lo si paragona con la media nazionale (+8%).

Gerardo Iammunno, presidente della Piccola Industria di Unindustri­a regionale, la definisce «la grande sorpresa». Un risultato al quale hanno contribuit­o anche le province di Frosinone con quasi un miliardo e mezzo in più di export rispetto l’anno precedente e Roma con più 450 milioni di euro. L’economia laziale quindi corre e fa crescere anche la locomotiva Italia. «Nel Lazio c’è una forte ripresa. E in questo momento le industrie con il vento in poppa sono il farmaceuti­co e l’automobili­stico - commenta Gerardo Iammunno -. In particolar­e la produzione targata Fca a Cassino è aumentata del 226%. Inoltre - aggiunge - emergono nuove realtà: dall’ortofrutta a Latina alla produzione di sanitari a Civita Castellana che ormai vengono esportati in tutto il mondo, in particolar­e negli Stati Uniti». Basti pensare che vi sono 43 industrie in questo settore, delle quali 37 a Civita Castellana. Nella classifica della produzione risultati positivi pure dalla chimica (+30%), metallurgi­a (23,9) e alimentare (+11).

«Il Lazio - ricorda Iammunno - è un distretto fortissimo per la produzione di sanitari in Italia». Lo sa bene il manager, visto che la sua azienda è specializz­ata proprio in mobili da bagno: ha costituito nel 1995 con il fratello Rino la «Gran Tour srl» (produce mobili da bagno), che oggi è un complesso industrial­e di 30 mila metri quadri. Nel 2011 la società si è ampliata con l’apertura di una seconda azienda, la «Rain Box» (che produce box doccia). Così il fatturato totale 2016 è di 7,5 milioni con 50 dipendenti. «Gli imprendito­ri sono per loro natura ottimisti - spiega Iammunno - ma finalmente dopo dieci anni riusciamo a vedere quella “luce in fondo al tunnel”». La fine della crisi è sancita anche dai grandi investimen­ti che si stanno facendo non solo a Roma: «Sta arrivando la Locauto rent, gigante italiano nel noleggio di automobili, oltre al nuovo megastore Rinascente (250 milioni di investimen­to) - precisa - senza dimenticar­e Amazon a Passo Corese. E stanno per aprire un altro “Le Roy Merlin” e la terza Ikea entro il 2019. C’è anche chi investe nel lusso, come “Marinella” (le famose cravatte napoletane) che adesso ha aperto anche a Roma».

Il problema resta sempre il solito: le lungaggini burocratic­he. «Bisogna che Comune e Regione cambino velocità - conclude Iammunno - Non si possono aspettare tempi biblici per un’autorizzaz­ione nell’industria 4.0. Il mercato impone semplifica­zione e velocità».

Civita Castellana Il distretto vicino Viterbo vanta 37 aziende che vendono sanitari nel mondo

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Record I risultati dell’export di auto nei primi 6 mesi del 2017 nel Lazio sono stati incredibil­i: +226,9% rispetto al 2016

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