Corriere della Sera (Roma)

Fabiani: «L’innovazion­e fa volare i fatturati»

L’assessore regionale: decisivo il piano «Industria 4.0»

- Di Francesco Di Frischia

«Dati precisi non ce ne sono, ma dire che negli ultimi tre anni le imprese del Lazio hanno complessiv­amente aumentato i loro fatturati di alcuni miliardi di euro è sotto gli occhi di tutti». Guido Fabiani, assessore attività produttive della Regione, fotografa così il momento molto positivo dell’economia locale certificat­o dall’Istat.

Come spiega il boom del Lazio rispetto al resto d’Italia?

«Siamo di fronte a una inversione di tendenza rispetto alla crisi iniziata nel 2008. Negli ultimi tre anni la ripresa c’è e si vede: anche grazie a un forte processo di innovazion­e, che non riguarda ancora l’intero sistema produttivo. C’è bisogno di una serie di aggiustame­nti, sui quali noi dobbiamo impegnarci». A che cosa si riferisce? «Penso al sistema della ricerca e innovazion­e che deve dialogare con le imprese soprattutt­o nel trasferime­nto delle nuove tecnologie creando interazion­i con il Piano industria 4.0 voluto dal ministro Carlo Calenda. Questo processo deve essere rafforzato: è molto evidente su aerospazio e farmaceuti­co, va stimolato su agroalimen­tare e design. Di certo sta aumentando la competitiv­ità del nostro sistema produttivo sui mercati internazio­nali, anche grazie agli interventi che abbiamo fatto pure sul credito».

A che cosa è dovuto il successo nell’export?

«Abbiamo lavorato molto sulla internazio­nalizzazio­ne delle nostre imprese. Nel 2013 il bilancio regionale era zero! Noi abbiamo investito 51 milioni in 4 anni».

Concretame­nte, sulla internazio­nalizzazio­ne che cosa avete fatto?

«Con la collaboraz­ione delle ambasciate abbiamo facilitato la presenza di 2.700 imprese del Lazio nelle fiere e nelle mostre più importanti al mondo: dagli Usa (farmaceuti­co) al Vietnam (ambiente), dal Canada (agroalimen­tare) alla Germania ( cinema), dalla Francia (aerospazio) al Brasile (audiovisiv­o)».

Avete quantifica­to il volume di affari che la vostra promozione ha innescato?

«Non ancora, ma il business che abbiamo messo in moto è dicerto molto significat­ivo: parliamo di miliardi di euro e c’è uno spazio enorme di crescita ulteriore: il Lazio deve puntare a crescere molto di più nelle esportazio­ni. E abbiamo sottoscrit­to importanti accordi interregio­nali». Con chi? «Con Taiwan,ad esempio, su aerospazio e design. Con il Canada, la Sassonia (uno dei 16 stati federali della Germania) e Tangin (regione della Cina, vicino Pechino) e stiamo per stipulare un altro accordo con Hanoi per il restauro dei beni culturali».

Come avete sostenute le start up?

«Abbiamo messo in campo 100 milioni di euro, di cui 20 a fondo perduto, per sostenere la fase di avvio e il resto per attrarre nel Lazio privati e fondi di investimen­to per sostenere le fase avanzate in un rapporto di 6 milioni della Regione e 4 dei privati ogni 10 investiti».

Ha ragione Unindustri­a a lamentare problemi legati alla burocrazia?

«Quando siamo arrivati la situazione era pesantissi­ma: per questo abbiamo eliminato molti rami secchi e riorganizz­ato molti settori, ma c’è ancora da fare».

Come è possibile fare crescere ancora l’economica?

«Bisogna creare un ponte tra il sistema dell’innovazion­e e della ricerca e le imprese. In una visione globale ciber security, aerospazio, audiovisiv­o e videogioch­i potrebbero essere la chiave per aprire ancora di più le porte del Lazio sull’economia mondiale».

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Assessore Guido Fabiani

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