Ostia, scatta la caccia ai voti di CasaPound
Né Di Pillo né Picca chiudono all’estrema destra
Nessuna delle due candidate vincitrici al primo turno per la corsa a mini sindaco di Ostia, Giuliana Di Pillo (M5S) che ha ottenuto il 30% di consensi, e Monica Picca (Centrodestra 26%) fanno esplicitamente la corte ai preziosi voti di Luca Marsella (CasaPound - 9%). Quei 5.994 voti andati all’estrema destra, però, potrebbero essere determinanti al ballottaggio del 19 novembre. E quindi Di Pillo e Picca puntano «a convincere chi è rimasto a casa», praticamente due elettori su tre. E se l’esponente grillina, vicina alla sindaca Raggi, parla di «effetto positivo del governo pentastellato del Campidoglio sul voto nel litorale», la candidata di centrodestra «manda un avviso di sfratto alla sindaca».
«L’effetto Raggi ci ha portato a questo ottimo risultato». Giuliana Di Pillo, 55 anni, candidata al ballottaggio del X Municipio, sposa in pieno la linea del M5S: nessun crollo nelle elezioni di Ostia, ma anzi un successo. Anche se i numeri dicono altro. L’insegnante di sostegno, diploma all’Isef, ex giocatrice di pallacanestro, grillina doc dal 2007, è diventata poi consigliera lidense nel 2013. Fedelissima della sindaca, è stata nominata sua delegata per il litorale romano, incarico che ha ricoperto fino allo scorso agosto.
Siete il primo partito nel Municipio, ma avete perso voti, il 13% rispetto alle Comunali del giugno 2016. Come giudica il risultato?
«Siamo la prima forza politica del territorio, rispetto alle elezioni del 2013 il M5S ha praticamente raddoppiato i suoi consensi, dal 16 al 30%, sia per quanto riguarda i voti di lista, ma anche per quanto riguarda le singole preferenze dei candidati e questo per noi è un grande risultato».
Ma rispetto al boom del 2016, quando i voti raccolti per la sindaca Raggi nel Decimo Municipio si attestarono a quasi il 44% al primo turno, all’appello mancano molti consensi.
«Non possiamo paragonare le elezioni comunali per il sindaco di Roma Capitale ad una elezione municipale, che è tutta un’altra cosa. Il nostro paragone deve essere fatto con le elezioni municipali del 2013, rispetto alle quali il M5S ha in questo momento quasi raddoppiato i suoi consensi (in realtà Ferrara prese quasi 15mila voti e Di Pillo ne ha avuti 4mila in più, ndr). È un ottimo risultato».
Secondo lei, il governo da un anno e mezzo a 5 Stelle della Capitale ha avuto effetto positivo su queste elezioni?
«Certamente. L’effetto Raggi è sicuramente positivo perché ci ha portato a questi risultati. Piuttosto, in tema di legalità, sto ancora aspettando che la candidata Picca condanni gli atti vandalici contro i cassonetti e dica una parola sul suo sponsor politico Ignazio Cozzoli, che è stato arrestato...».
Cercherete appoggi da altri partiti per il ballottaggio? I voti di CasaPound potrebbero essere determinanti.
«Noi siamo comunque l’unica forza che può arginare ogni forma di estremismo. Non cercheremo appoggi di altri partiti, ma ci rivolgeremo a tutti i cittadini che si rispecchieranno nel nostro programma. Ambiente, dissesto idrogeologico, legalità: sono queste le nostre battaglie. Il nostro obiettivo è riportare alle urne chi non si è andato a votare e riportarlo ad avere fiducia nelle istituzioni in un municipio sciolto per mafia».
Effetto Campidoglio Il governo della Capitale in mano ai 5 Stelle è positivo perché ci ha portato a vincere: siamo la prima forza del territorio