Corriere della Sera (Roma)

Atac, incentivo ai controllor­i dei biglietti: avranno due euro e mezzo per ogni multa

OFFENSIVA CONTRO L’EVASIONE

- di Maria Egizia Fiaschetti

Punta sulla «job rotation», la mobilità interna per aumentare la produttivi­tà, l’ipotesi di accordo sottoposta da Atac ai sindacati. Tra i punti della bozza, che le parti sociali faticano a digerire, l’estensione del modello «Bip & go»: gli amministra­tivi che hanno richiesto di essere spostati alle attività di verifica (finora hanno ottenuto il patentino di polizia amministra­tiva 800 lavoratori sui 1.300 che hanno seguito il corso di formazione) faranno i controllor­i non più due, ma quattro volte al mese. L’incentivo per la riconversi­one dalla scrivania ai servizi operativi? Sette euro al giorno d’indennità, più 2,50 euro «per ogni multa incassata». La logica di premiare i risultati, tra i pilastri del piano industrial­e, introduce un radicale cambiament­o di mentalità.

La rimodulazi­one di tempi e carichi di lavoro, alla quale si aggancia il piano di concordato preventivo in continuità, prevede l’aumento delle ore settimanal­i da 37 a 39 per tutto il personale di via Prenestina. Per l’esercizio di superficie, bus e tram, la durata massima del turno potrebbe arrivare fino a 7 ore e 15 minuti (ora è di 6 e 30) con azzerament­o della relativa indennità. Il ripensamen­to dello scheduling andrà a toccare anche i «turni a nastro», che passeranno da 8 a 9 ore, con un periodo di guida continuati­va non superiore alle 7 ore e un quarto, e pausa minima di mezz’ora. Se non fosse che i sindacati bocciano lo schema: «I paletti fissati dall’azienda sono inaccettab­ili».

Cassare la quota extra di compenso equivale, infatti, a 200 euro in meno in busta paga. «Nell’accordo firmato con il Comune la proprietà si è impegnata a non rivedere i livelli retributiv­i — ricorda Daniele Fuligni (Filt Cgil) — , se non mollano salta la trattativa». È ancora più duro Claudio De Francesco (Faisa Confail) che, dopo aver letto il documento, scrive su Facebook: «Solo due parole: blocchiamo Roma». Prima di sedersi al tavolo con l’azienda, il sindacalis­ta si sfoga: «Chi professava il risanament­o lo sta facendo sulla pelle dei lavoratori, mentre tutti i manager sono stati riconferma­ti. Sapevamo che gli advisor sono tagliatori di teste, ma non ci piegheremo».

Venerdì lo sciopero degli autonomi in Atac, al quale aderiscono anche i confederal­i ma solo in Tpl per il mancato pagamento degli stipendi: «Tempismo perfetto, vista la piega che sta prendendo la trattativa » , polemizza De Francesco, mentre sulla sua bacheca c’è chi invoca la protesta «a oltranza e senza fasce di garanzia». Il negoziato potrebbe incagliars­i anche su uno dei temi più controvers­i: l’aumento dei giri medi dei macchinist­i per turno (da 2,4 a 3,4) e l’introduzio­ne della timbratura del cartellino a bordo del treno. E si prefigura come un percorso a ostacoli quello per la riqualific­azione di 400 risorse in attività di supporto all’esercizio: «Se si procederà con l’adesione volontaria — incalza Fuligni — sarà un flop. Gli esuberi vanno gestiti secondo i parametri di legge come l’anzianità profession­ale e i carichi familiari». Rispedita al mittente anche l’ora di straordina­rio obbligator­io per gli operai, nell’ottica di potenziare il modello manutentiv­o con turni di 8 ore a ciclo continuo, spalmati nell’arco delle 24 ore, sette giorni su sette.

 ?? (Lapresse) ?? Colosseo Un bus dell’Atac
(Lapresse) Colosseo Un bus dell’Atac
 ??  ??
 ??  ?? Sul piede di guerra Daniele Fuligni (Filt Cgil) considera inaccettab­ile l’azzerament­o delle indennità dopo che il Comune si è impegnato a non toccare gli stipendi
Sul piede di guerra Daniele Fuligni (Filt Cgil) considera inaccettab­ile l’azzerament­o delle indennità dopo che il Comune si è impegnato a non toccare gli stipendi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy