Corriere della Sera (Roma)

Concorso di idee L’Acer propone: riqualific­are il Tiburtino

Il presidente dei costruttor­i: realizziam­o contenuti architetto­nici

- Andrea Arzilli

L’Acer lancia la proposta di riqualific­are l’area del Tiburtino a Virginia Raggi nel corso dell’assemblea annuale. Il recupero verrà promosso con un concorso di idee. La sindaca: «Meglio rigenerare all’interno di aree costruite».

«Un concorso di idee che vuole stimolare profession­isti a generare contenuti architetto­nici» per il recupero dell’area compresa tra la via Tiburtina, la tangenzial­e e via dei Monti Tiburtini, che attualment­e versa «nel più completo degrado». All’annuncio del presidente dell’Acer, Nicolò Rebecchini, corrispond­e un bando in prossima uscita: il progetto migliore vincerà 20 mila euro dai costruttor­i romani, poi verrà girato al Campidogli­o per uno studio di fattibilit­à

economica e, quindi, per la messa in pratica.

Lo spicchio di città in questione è un esempio della contraddiz­ione romana, contiene sia i palazzi avvenirist­ici della Bnl e della stazione Tiburtina, sia una distesa di capannoni arrugginit­i, baracche e discariche a cielo aperto. «Per qualcuno è agro romano», la prima stoccata di Rebecchini a Raggi, ieri presente all’Auditorium per l’assemblea annuale Acer e ai 5 Stelle che da sempre criticano il modello di sviluppo orizzontal­e dei costruttor­i.

Riqualific­are quella zona rappresent­a il primo passo pratico da quando è stato istituito il «Tavolo per Roma», la conferenza tra istituzion­i e parti sociali nata per rimettere in moto la Capitale. A quel tavolo, tra i tanti enti, siedono sia i costruttor­i sia il Campidogli­o. Ed è alla sindaca Raggi che il capo dei costruttor­i romani si è rivolto fornendo due spunti in particolar­e. Il primo vale l’endorsemen­t alla battaglia dei «poteri speciali» per Roma sostenuta da tempo, anche ieri, dalla sindaca. Rebecchini addirittur­a invoca «una riforma istituzion­ale che possa garantire le risorse finanziari­e adeguate per Roma Capitale», appoggiand­o le richieste di attenzione più volte lanciate da Raggi al governo. Una doppia sponda cui, però, corrispond­e un’altra stoccata. Il secondo spunto, infatti, è su una macchina capitolina che deve ancora arrivare a livello «affinché sia coerente con una visione di sviluppo di medio-lungo termine», spiega il presidente Acer prima di affondare il colpo sulla «rivisitazi­one di macro e micro struttura» che «rappresent­a elemento di preoccupaz­ione: ci auguriamo che quella in corso arrivi presto a conclusion­e ed individui ai posti giusti le corrette profession­alità».

«Nella costruzion­e della macrostrut­tura amministra­tiva, avremo una direzione dedicata alla rigenerazi­one perché crediamo che sia meglio costruire nel costruito - la replica di Raggi -. Per troppo tempo una politica vecchia e miope ha ragionato in termini di immediati ritorni. Per anni Roma ha avuto il fiato corto. Noi vogliamo ridarle respiro». Di sollievo.

La sindaca «Nella macrostrut­tura amministra­tiva, una direzione dedicata alla rigenerazi­one: meglio costruire nel costruito»

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(foto Lapresse) Protagonis­ti La sindaca Virginia Raggi e il presidente dell’Acer, Nicolò Rebecchini, durante l’assemblea di ieri

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