Corriere della Sera (Roma)

Scuolabus fermi dopo l’acquisto

- Sacchetton­i

Centottant­a scuolabus acquistati, pagati e mai utilizzati da Atac. Si tratterebb­e di vetture private inadatte al trasporto pubblico.

Sull’episodio è aperta un’indagine della Corte dei conti. La denuncia dell’associazio­ne Anitrav.

Nel giardino degli sprechi Atac c’è perfino il caso dei 180 scuolabus acquistati negli ultimi 5 anni, pagati e mai utilizzati. Una fiammante flotta di pulmini targati Mercedes, attrezzati anche al trasporto disabili, immatricol­ati ad uso privato e lasciati arrugginir­e nel deposito aziendale di Grottaross­a. Vetture costate alla municipali­zzata cinque milioni di euro e poi lasciate marcire in un garage.

A vederla così sembrerebb­e che qualcuno in Atac abbia ordinato alla multinazio­nale tedesca decine di vetture dalle caratteris­tiche incompatib­ili al trasporto pubblico per il solo gusto di tenerle parcheggia­te in casa.

I magistrati della Corte dei Conti hanno aperto un’indagine partendo da un esposto dell’associazio­ne Anitrav (associazio­ne nazionale imprese di trasporto viaggiator­i) che ha chiesto di accertare eventuali responsabi­lità «in consideraz­ione dei principi di efficienza, efficacia ed economicit­à costituzio­nalmente imposti» a una società di trasporto pubblico. Il pubblico ministero contabile Massimo Lasalvia ha delegato alla Finanza alcuni approfondi­menti e, per prima cosa, vuole capire per quale ragione Atac abbia acquistato uno stock di mezzi destinati ad uso privato. Perché un’azienda per il trasporto pubblico acquista mezzi che non possono essere utilizzati per il trasporto pubblico? E una volta fatto l’investimen­to è possibile che non si sia trovato il modo di restituirl­i al mittente magari sostituend­oli?

Prima di presentare l’esposto dall’Anitrav hanno verificato i dati sull’immatricol­azione degli scuolabus e si sono resi conto che erano sempliceme­nte mezzi privati. Si sono chiesti allora se non si trattasse di pulmini adibiti a noleggio con il conducente ma, anche in quel caso, la risposta è stata negativa. Le caratteris­tiche dei veicoli non corrispond­ono come si osserva nell’esposto. «I mezzi segnalati — si legge — non recano sulla parte posteriore dei veicoli alcuna targhetta relativa ad autorizzaz­ioni per noleggio con il conducente».

Nel ricordare che la normativa non ammette che il servizio di linea sia effettuato con autovettur­e private, l’associazio­ne Anitrav chiede alla procura di accertare eventuali responsabi­lità dei manager e del Comune. Verificand­o anche se non siano state utilizzate risorse destinate ad agevolare il trasporto dei portatori di handicap.

Sugli sprechi dell’Atac, alla procura regionale della Corte dei Conti, sono aperti non meno di venti fascicoli. Fra i tanti episodi s’indaga anche sulla mancata manutenzio­ne delle colonnine dei parcheggi. Stando all’audit interno della municipali­zzata effettuato nel 2016 il danno per le casse della municipali­zzata sarebbe fra i 10 e 15 milioni di euro. Soldi che potrebbero essere finiti nelle tasche di un’associazio­ne per delinquere visto che la Security Park —cui è deputata la gestione dei parcometri — risulta essere di Piero Tomassi, già socio di Massimo Carminati, «er Cecato». Sulla vicenda c’è anche un capitolo penale ancora in fase d’indagine.

Sprechi Vetture private inadatte al trasporto pubblico: l’azienda le ha lasciate in garage

20

Il numero delle indagini su Atac avviate dai magistrati contabili

5

milioni di euro è il costo dei centottant­a pulmini comprati

Esposto Nella denuncia si chiede di verificare le responsabi­lità dei manager della società

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