Il chip che rivoluziona la gestione rifiuti
Raggi: «Parte dal X Municipio il nuovo porta a porta». FdI: «È uno spot elettorale»
La rivoluzione del chip nel mondo dei rifiuti, permetterà lo sconto sulla Tari. «Chi più differenzia, meno paga» ha annunciato ieri la sindaca Virginia Raggi presentando il piano di raccolta che partirà nel X Municipio, dove domenica prossima andranno al ballottaggio per la presidenza del territorio Giuliana Di Pillo (Movimento 5Stelle) e Monica Picca (centrodestra unito).
I rifiuti che sono stati al centro della competizione eletto- rale per mesi, tornano a occupare promesse e annunci a pochi giorni dalla chiamata alle urne. «Perché dopo 17 mesi solo ora si preoccupano che Ostia è sporca?» attacca il consigliere capitolino Andrea De Priamo di Fratelli d’Italia.
«Nell’ultimo anno la raccolta differenziata si è fermata rimarca il presidente di Ecoitalia solidale ed ex ad di Ama ai tempi di Alemanno, Piergiorgio Benvenuti -. Va bene andare verso “rifiuti zero”, ma per organizzare la tariffa puntuale è necessario aumentare la percentuale di differenziata, stabilire i tempi per informare i cittadini e procedere con gradualità sul territorio».
Dagli annunci di ieri sarà quindi difficile vedere il chip prima del 2019. «Iniziamo a dicembre con la mappa del territorio», hanno detto dal Campidoglio. «A seguire si individuano il numero di bidoncini e di cestelli da mettere» hanno aggiunto da Ama. I tempi per aggiudicare le gare di acquisto della tecnologia poi prevedono almeno altri otto mesi.
Dopo un anno senza un aumento di una sola utenza, il nuovo piano prevede il raddoppio delle persone servite dalla raccolta porta a porta nel X Municipio e l’avvio nel VI. A seguire la «rivoluzione» arriverà nel VIII, IX e poi successivamente nel I e II. I cassonetti stradali saranno tolti. Gli utenti serviti avranno il loro codice registrato sul chip posizionato sul cestello (nel caso del porta a porta come a Casal Palocco) o bidoncino (come nei condomini più grandi). Come funzionerà? Se ad esempio il codice segnerà tre sacchi in un mese, l’utente pagherà le tasse solo per la quantità di sacchi buttati: più rifiuti si getteranno, più la Tari aumenterà. Intanto la raccolta sarà su due turni per tre volte la settimana e non nove come gli attuali. «Stiamo pensando di dotare la Capitale di un impianto, green ed ecosostenibile, per il riciclo di pannolini e pannoloni» ha annunciato l’ad di Ama, Lorenzo Bagnacani. Ma dal Pd, Valeria Bagli attacca: «Mentre si parla di pannolini, gli impianti di smaltimento sono insufficienti e quelli compostaggio tanto annunciati ancora non si vedono neanche sulla carta».