Lazio, Immobile si ferma e tiene in ansia Inzaghi
Su di giri dopo l’esordio con la nazionale serba
Pensavano tornasse dalla Corea del Sud con la lingua di fuori, invece è arrivato con la lingua affilata: «Racconta a tutti che nel derby segno io». Milinkovic-Savic l’ha detto a Radu, con un po’ di sana sfrontatezza e un po’ di goliardia. E il compagno gli ha dato retta: «Sergej ha promesso che fa un gol alla Roma», ha svelato il romeno.
Se non ci riuscirà, qualcuno lo prenderà in giro. Pazienza: il derby è anche questo, sfottò e rischi, sennò che gusto c’è?
Martedì scorso MilinkovicSavic ha giocato a Ulsan, nel sud della Corea del Sud, quando in Italia era mezzogiorno. Era la sua seconda partita con la nazionale maggiore, è rimasto in campo altri 74 minuti dopo i 90 sostenuti contro la Cina quattro giorni prima (il romanista Kolarov nel frattempo era già tornato a Roma, liberato in anticipo dalla federazione serba: il club biancoceleste non l’ha presa benissimo).
Sergej si è anche inventato un assist per il granata Ljajic, in Corea, quindi ha fatto le valigie ed è ripartito: destinazione Italia. E ieri era già a Formello, gasato dal debutto, dall’ottimo rendimento e dalla
Due volte In gol Milinkovic l’anno scorso, nelle due semifinali di Coppa Italia
prospettiva di giocare un Mondiale da protagonista. Beato lui.
Milinkovic-Savic è un uomo da derby: tra marzo e aprile scorsi, in tre sfide con la Roma, ha segnato due gol (uno in ciascuna delle semifinali di Coppa Italia) e ha confezionato un assist (nel 3-1 biancoceleste in campionato).
Perciò si diverte a fare lo sbruffone, ora che si avvicina un altro confronto con i giallorossi. Ma domani, alle 6 della sera, del guascone che promette di segnare resterà nulla: il gigante Sergej avrà testa solo per rispettare gli ordini di Inzaghi. Il quale gli chiederà il solito, faticoso e fondamentale lavoro: cucire centrocampo e attacco, aiutare Leiva e Parolo a rompere e soccorrere Luis Alberto quando c’è da costruire, fino a cercare la porta con gli inserimenti o sfruttando il gioco aereo.
Milinkovic-Savic, a ventidue anni, è già un protagonista del calcio internazionale. In Cina e in Corea lo hanno accolto molti suoi tifosi personali, che se ne sono innamorati attraverso la tv e lo hanno inseguito per un autografo e un selfie. Domani ha l’occasione per conquistarne altri, la strada la conosce e la indica senza paure: «Nel derby segno io».