Corriere della Sera (Roma)

Leiva: «Il ko è colpa nostra Ma non ci toglierà fiducia»

Commozione per Sandri: stadio in piedi ad applaudire

- Sergio Torrisi

Una Lazio meno brillante del solito esce sconfitta dal primo derby della stagione, interrompe­ndo la striscia di nove vittorie in altrettant­e gare tra campionato ed Europa League proprio nella giornata meno indicata. Preparando la sfida per aspettare i gialloross­i, con tanti giocatori volutament­e sotto palla, Inzaghi ha forse cercato di mascherare anche la stanchezza di un gruppo che in molti frangenti della gara è sembrato mancare della necessaria velocità d’esecuzione per rispondere alla Roma.

«È stata una partita equilibrat­a in cui abbiamo preso gol su due nostri errori – ha spiegato Lucas Leiva - Non possiamo però dimenticar­e quanto di buono fatto negli ultimi mesi, anche se capisco che perdere un derby non è mai bello. Per fortuna nel calcio dopo pochi giorni c’è subito un nuovo esame e sono sicuro ci rifaremo. Questa sconfitta non credo ci toglierà fiducia». Primo derby per il brasiliano, che in campo ha pagato l’ammonizion­e decisa da Rocchi. «Al primo fallo è stato giallo e dopo ho giocato con un po’ di timore addosso. Ma l’arbitro ha visto così e non ci posso fare niente. A me e Lulic, poi, Inzaghi ha chiesto di gestirci per evitare rischi». Novanta minuti comunque importanti per Leiva. «Al di la del risultato è stato una bella esperienza da vivere il derby della Capitale», ha detto il centrocamp­ista.

Prima del fischio d’inizio tutto l’Olimpico ha partecipat­o commosso al ricordo di Gabriele Sandri, rimasto ucciso dieci anni fa nell’area di servizio Badia al Pino Ovest della A1. Dopo aver ringraziat­o sotto la Monte Mario per il tributo ricevuto, papà Giorgio, mamma Daniela – tanto dignitosa quanto emozionata nel ritorno allo stadio dopo cinque anni - e il fratello Cristiano si sono spostati sotto la curva Nord per salutare ancora più da vicino il tifo caldo biancocele­ste, autore della scenografi­a (un’aquila vicino al volto di Gabriele) dedicata a «Gabbo». Omaggio applaudito a lungo anche dalla curva romanista, da sempre sensibile alla tragedia vissuta nel 2007 dalla famiglia Sandri. Un bel momento condiviso che ha finito per oscurare i cori antisemiti ascoltati a Ponte Milvio a partita ancora lontana.

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Dolore II genitori e il fratello di Gabriele Sandri ieri allo stadio

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